I carabinieri hanno fermato Bujar Fandaj come principale sospettato dell’omicidio di Vanessa Ballan, avvenuto a Riese Pio X. Le accuse sono pesanti: omicidio volontario pluriaggravato, considerando vari aspetti tra cui la pregressa relazione sentimentale, la gravidanza della vittima, gli atti persecutori e la premeditazione. Marco Martani, il procuratore, sottolinea la gravità delle imputazioni, che potrebbero portare all’ergastolo e precludere la possibilità di un rito abbreviato.
Una sosta al Bar dopo il delitto
In un gesto di apparente indifferenza, Fandaj si è fermato al bar di Altivole per bere una birra solo tre ore dopo il delitto. Vanessa Ballan, 26 anni, era incinta del suo secondo figlio e aveva già posto fine alla loro relazione di un anno. La crudeltà dell’azione emerge nella descrizione dell’omicidio: la giovane è stata picchiata e accoltellata brutalmente.
Dettagli dell’indagine e la ricostruzione degli eventi
L’inchiesta, guidata da Michele Permunian e supportata da figure chiave delle forze dell’ordine, come i colonnelli Massimo Ribaudo e Marco Turrini, oltre al capitano Manlio Malaspina, ha ricostruito gli eventi in dettaglio. Un tentativo di depistaggio è stato notato nei movimenti di Fandaj, che ha postato nelle sue “storie” sui social media foto al confine tra Italia e Slovenia. Tuttavia, le indagini hanno rivelato che si trovava vicino alla casa della vittima.
Un video di sicurezza ha catturato una figura maschile, presumibilmente Fandaj, mentre scavalca la recinzione della casa con un borsone. Sebbene il viso non fosse riconoscibile, gli indumenti corrispondevano a quelli indossati da Fandaj al momento del fermo. L’intrusione è avvenuta mentre Nicola Scapinello, il compagno di Vanessa, era al lavoro.
L’arma del delitto e l’omicidio
Gli inquirenti hanno trovato nel borsone un martello con il marchio della ditta di Fandaj, “7 Color”, e un coltello da cucina, parte di un set con manici di legno striato, corrispondente a un altro coltello trovato sporco di sangue nella cucina. Questi elementi costituiscono prove significative nel collegare Fandaj al delitto.
Questo tragico evento solleva nuovamente questioni urgenti sulla violenza di genere e la sicurezza delle donne. L’omicidio di Vanessa Ballan non è solo una cronaca di un crimine, ma un monito sulla necessità di affrontare e prevenire atti di violenza così devastanti.
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