La solitudine degli anziani senza famiglia durante le festività pasquali in Veneto
Anziani soli e senza figli, una realtà che emerge con maggiore chiarezza durante le festività, come la Pasqua, momento in cui la solitudine di molte persone anziane in Veneto rischia di accentuarsi ulteriormente. La crescente solitudine degli anziani è un fenomeno che coinvolge una fetta significativa della popolazione regionale, un problema che, se non affrontato con adeguati interventi, può tradursi in isolamento sociale e depressione. Questo fenomeno è in parte il risultato dell’invecchiamento della popolazione, un processo che, pur essendo positivo in termini di aspettativa di vita, richiede soluzioni concrete a livello locale e nazionale.
I numeri della solitudine: la situazione in Veneto
Secondo i dati Istat relativi al 2024, in Veneto, sono oltre 216.000 gli ultra 75enni che vivono senza figli. Di questi, circa 170.000 sono donne e 46.000 uomini. Questo significa che più di un terzo della popolazione che supera i 75 anni non ha figli, e per molti di loro la Pasqua potrebbe essere una festa trascorsa da soli, senza alcun punto di riferimento familiare. Inoltre, le festività rappresentano un periodo in cui gli anziani sono anche più vulnerabili a truffe, furti e raggiri, aumentando ulteriormente il senso di fragilità e isolamento.
Le preoccupazioni riguardano anche i vedovi, i divorziati e i celibi, con particolare attenzione alle madri sole ultra 65enni (circa 27.000), di cui circa 11.000 over 85, e ai padri soli (circa 6.000). Nonostante la difficoltà di affrontare la solitudine, i numeri parlano chiaro: un’importante porzione della popolazione anziana vive senza una rete familiare solida.
Un invecchiamento destinato a crescere
Se il fenomeno della solitudine è già evidente, la situazione è destinata a peggiorare nei prossimi anni. Con l’incremento delle aspettative di vita e il progressivo invecchiamento della popolazione, il numero degli ultra 75enni senza figli è destinato ad aumentare. Secondo l’Istat, nel 2034 il numero di over 75 single senza figli in Veneto potrebbe crescere di 60.000 unità, con un aumento del 21,7% rispetto a oggi. Le coppie anziane senza figli, sempre secondo le stime, raggiungeranno i 283.708 (+16,8%).
L’invecchiamento attivo: una risposta alla solitudine
Nicoletta Biancardi, segretaria generale dello Spi Cgil Veneto, sottolinea come l’invecchiamento della popolazione non debba essere visto come un problema, ma come una risorsa per la società. “L’invecchiamento è una conquista, ma deve essere gestito in modo appropriato. Durante le festività, quando la solitudine può diventare opprimente, è necessario un sforzo collettivo per creare un senso di comunità che coinvolga tutti: istituzioni, associazioni, amministrazioni locali, ma anche il vicinato”, afferma Biancardi.
In questo contesto, i progetti di invecchiamento attivo sono essenziali per migliorare la qualità della vita degli anziani e ridurre il rischio di isolamento. Lo Spi Cgil Veneto ha sempre promosso queste iniziative, ma ritiene che i finanziamenti da parte della Regione Veneto siano insufficienti per affrontare la crescente necessità di supporto alle persone anziane. Le realtà locali che si occupano della terza età devono essere coinvolte maggiormente, al fine di migliorare l’efficacia delle politiche per gli anziani.
La necessità di un tavolo di confronto con la Regione
Il sindacato dei pensionati propone l’istituzione di un tavolo di confronto con la Regione Veneto per monitorare la situazione degli anziani, che costituiscono ormai un quarto della popolazione veneta. Nicoletta Biancardi conclude: “Senza una programmazione adeguata, rischiamo di arrivare a un punto di non ritorno. Il Covid ha dimostrato come la mancanza di programmazione abbia creato enormi difficoltà nella sanità territoriale. Ora dobbiamo affrontare con determinazione le questioni legate alla solitudine, all’isolamento, alla non autosufficienza, ai medici di base, alla sanità territoriale e al divario tecnologico, altrimenti rischiamo di emarginare una generazione che deve essere considerata una risorsa, non un peso”.
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