Pieve di Soligo (Treviso) – Tre persone chiamate a giudizio per la morte di Anila Grishaj
Saranno tre le persone per cui la Procura di Treviso chiederà il rinvio a giudizio il prossimo 22 maggio, nell’ambito dell’inchiesta sulla morte di Anila Grishaj, la 26enne deceduta in un grave incidente sul lavoro lo scorso 14 novembre all’interno di un’azienda attiva nel commercio di surgelati.
Le tre persone indagate
Tra gli indagati figurano un collega della giovane operaia, che avrebbe azionato il pulsante di riavvio del macchinario, un preposto alla sicurezza e il legale rappresentante dell’azienda. Le accuse contestate sono di omicidio colposo e violazioni delle norme antinfortunistiche.
Dinamica dell’incidente
Quel pomeriggio la macchina utilizzata per imballaggi alimentari si era bloccata, attivando un allarme acustico e visivo. La 26enne, allertata dal collega, era intervenuta nel tentativo di sbloccare il meccanismo. Dopo circa trenta minuti di intervento, mentre si stava allontanando, Anila sarebbe tornata indietro per un ultimo controllo. Proprio in quel momento il braccio meccanico si è riattivato, colpendola al collo e causandole la morte sul colpo.
Le immagini della tragedia
L’intera scena è stata ripresa da una videocamera interna, che ha documentato la fase di manutenzione e il tragico ritorno dell’operaia nella zona pericolosa. Dalle indagini è emerso che il sistema avrebbe dovuto segnalare la presenza di persone nei pressi del macchinario in funzione.
Ipotesi scartate e accusa definita
Le prime ipotesi includevano un possibile errore umano da parte della vittima, ma l’inchiesta ha indirizzato le responsabilità verso presunti malfunzionamenti dei dispositivi di sicurezza e omissioni aziendali.
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