L'Ordine dei Commercialisti di Padova è il primo certificato per la Parità di Genere del Triveneto
Padova primo Ordine dei Commercialisti del Triveneto certificato per la parità di genere, trasparenza e inclusione.
PADOVA – L’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Padova ha ottenuto la Certificazione della Parità di Genere UNI/PdR 125:2022, diventando il primo Ordine professionale del Triveneto e il quarto in Italia – dopo Roma, Milano e Brindisi – a raggiungere questo traguardo. Un risultato che sancisce un impegno concreto e misurabile verso la parità, l’inclusione e la qualità istituzionale.
Un riconoscimento basato su indicatori e trasparenza
La certificazione, rilasciata da Dasa-Rägister S.p.A., resterà valida fino al 2028 ed è soggetta a sorveglianza annuale. Si basa su sei aree di misurazione definite dalla prassi UNI/PdR 125:2022: cultura e strategia, governance, processi HR, crescita e inclusione, equità retributiva e work-life balance.
Attraverso indicatori chiari (KPI), la prassi misura e monitora ogni anno i progressi dell’ente, richiedendo verifiche periodiche di miglioramento per assicurare che le politiche di inclusione non restino dichiarazioni di principio ma azioni concrete e tracciabili.
L’impegno dell’Ordine padovano
Per l’Ordine dei Commercialisti di Padova, la certificazione è molto più di un semplice riconoscimento formale: rappresenta un modello di gestione organizzativa basato su qualità, accountability e misurazione dei risultati.
Il sistema certificato riguarda tutte le attività istituzionali: dalla tenuta dell’Albo all’attività amministrativo-disciplinare, fino al controllo e liquidazione delle parcelle e all’organizzazione di eventi formativi.
Secondo la presidente Chiara Marchetto, non si tratta di un “bollino”, ma di una nuova cultura gestionale: “Significa adottare obiettivi misurabili e sottoporli a verifica indipendente. In un Albo che a Padova vede il 36,2% di professioniste, vogliamo che la parità di genere sia strutturale, non episodica. Criteri trasparenti, indicatori pubblici e audit annuali rafforzano la fiducia della comunità professionale e delle imprese che serviamo”.
La fotografia della categoria a Padova
La comunità dei commercialisti padovani conta 1.728 iscritti (dato al 31 dicembre 2024), di cui 1.675 nella Sezione A, 33 nella Sezione B e 20 nell’elenco speciale.
Nel tessuto professionale figurano 46 Società tra Professionisti e 84 praticanti, segno di un ricambio generazionale dinamico.
Significativo anche l’equilibrio di genere: le professioniste rappresentano il 36,2% del totale, una quota superiore alla media nazionale del 34%, confermando Padova come una realtà avanzata sul fronte dell’inclusione.
Nel periodo 2020–2024, gli iscritti sono cresciuti costantemente (da 1.660 a 1.728), a riprova della vitalità del territorio e della fiducia nella categoria.
Linee guida per una cultura inclusiva
La consigliera Chiara Bedei, presidente del Comitato Pari Opportunità dell’Ordine, ha spiegato che la UNI/PdR 125 traduce i principi in azioni operative: “Panel bilanciati negli eventi, criteri trasparenti per la selezione di relatori e relatrici, formazione sul linguaggio inclusivo e sulla prevenzione dei bias, mentoring per tirocinanti e giovani professionisti, incentivi all’equilibrio vita-lavoro. Tutto questo confluisce in un cruscotto di KPI che misura accesso alla formazione, tempi dei procedimenti e rappresentanza nei ruoli.
La certificazione – ha aggiunto – ci chiede miglioramento continuo: ogni anno pubblicheremo i progressi, ascolteremo i feedback e aggiorneremo le azioni. Più equità oggi significa una professione più attrattiva e competente domani”.
Perché la certificazione conta
La UNI/PdR 125:2022 è la prassi italiana di riferimento per la certificazione della parità di genere da parte di organismi accreditati Accredia. Prevede obiettivi triennali, indicatori ponderati e riesami periodici che consentono di verificare i progressi in modo oggettivo.
Con questa conquista, l’Ordine dei Commercialisti di Padova si posiziona tra le realtà più virtuose del Paese, rafforzando un modello di governance trasparente e partecipativo, in cui la valutazione dei risultati diventa il motore di una crescita equa e sostenibile per la categoria e per il territorio.