Cassiere e clienti del supermercato minacciati con pistole e chiusi nello sgabuzzino, ladri in fuga
Rapina al supermercato Prix di Bagnoli: due uomini armati chiudono gli ostaggi nello sgabuzzino e fuggono con 3mila euro. Indagini in corso.
BAGNOLI DI SOPRA (PD) – Una serata di ordinaria tranquillità si è trasformata in pochi istanti in un episodio di grande panico quando giovedì sera, attorno alle 19.30, due individui armati e con il volto coperto da passamontagna hanno fatto irruzione nel supermercato Prix di via Molini, portando a termine una rapina fulminea e violenta. Si tratta del quarto colpo messo a segno in provincia di Padova nell’arco di appena nove giorni, un dettaglio che contribuisce ad accrescere l’allarme tra residenti e commercianti.
La dinamica dell’irruzione
Secondo la ricostruzione, i due malviventi sono entrati nel market con passo deciso, impugnando una pistola che è stata puntata contro la cassiera. Nel frattempo, il complice ha costretto due clienti che si trovavano tra le corsie a sdraiarsi a terra, immobilizzandoli senza lasciare spazio alla reazione.
Con calma glaciale, il bandito alla cassa ha intimato alla dipendente di aprire tutti i registratori, mentre il complice vigilava sulle vittime. Una volta raccolto il contante, il duo non si è fermato: ha infatti deciso di spingersi fino al locale blindato che ospita la cassaforte.
Dipendenti e clienti rinchiusi nello stanzino
Nella piccola stanza sul retro, oltre alla cassiera sono stati accompagnati un secondo dipendente e i due clienti già immobilizzati. In quei concitati momenti, nel supermercato è entrata anche un’altra coppia di acquirenti, sorpresa dalla rapina in corso. I due sono stati fatti sedere all’ingresso e tenuti sotto duro controllo per impedire qualunque allarme.
Il bandito che mirava alla cassaforte si è fatto consegnare il contante disponibile senza ricorrere ad ulteriori minacce. Completato il raccoglimento del denaro – circa 3.000 euro –, gli ostaggi sono stati chiusi nello stanzino prima che la coppia potesse darsi alla fuga.
I soccorsi e l’arrivo dei Carabinieri
Una volta liberatisi dallo shock, i dipendenti hanno telefonato al 112. Da una distanza di pochi isolati è immediatamente intervenuta una pattuglia della stazione locale dei Carabinieri, ben presto raggiunta dai colleghi del Radiomobile di Abano Terme.
I militari, verificato che nessuno fosse rimasto ferito, hanno raccolto le prime testimonianze per delineare un identikit sommario dei rapinatori e comprendere accenti, comportamento e possibili elementi utili alle indagini.
Le indagini: videosorveglianza e posti di blocco
Contestualmente i Carabinieri hanno visionato le immagini del sistema di videosorveglianza interna, ritenuto fondamentale per ricostruire movimenti, modalità operative e la tipologia dell’arma utilizzata, ancora da chiarire se vera o riprodotta.
La centrale operativa della Compagnia di Abano ha predisposto a tempo record diversi posti di controllo nelle vie circostanti nella speranza di intercettare la vettura utilizzata per la fuga. Non è ancora chiaro se ad attendere i due all’esterno ci fosse un terzo complice o se l’azione sia stata pianificata e conclusa da loro soli.
Rapinatori silenziosi, indagini complesse
Nel corso dell’assalto, i banditi hanno pronunciato pochissime parole, limitandosi a ordini secchi e rapidi, un dettaglio che complica la possibilità di stabilire la loro provenienza.