Bullismo e cyberbullismo crescono in Veneto: un adolescente su quattro ne è vittima
Secondo la Fondazione Foresta, un ragazzo su quattro subisce bullismo o cyberbullismo. Il fenomeno colpisce soprattutto chi è percepito come diverso.


VENETO – Il report 2025 della Fondazione Foresta ETS lancia un allarme sul bullismo tra gli adolescenti italiani: più di uno studente su quattro ha subito episodi di prevaricazione o violenza psicologica, anche online. L’indagine, condotta su 5.849 studenti delle scuole superiori di Padova, Vicenza e Verona, evidenzia come le vittime siano soprattutto ragazze e come i fattori di diversità fisica o identitaria aumentino il rischio di essere colpiti.
Bullismo e differenze personali
Dallo studio emerge che la diversità percepita – legata all’aspetto fisico, al peso corporeo, all’identità di genere o all’orientamento sessuale – costituisce uno dei principali elementi scatenanti del bullismo. Tra i maschi vittime, il 26% è in sovrappeso o obeso, contro il 15% dei non vittimizzati; tra le ragazze, la percentuale scende al 13%, ma resta superiore al 7% delle coetanee non colpite.
Solitudine e disagio psicologico
Il fenomeno del bullismo si accompagna a un diffuso senso di solitudine e malessere emotivo. Quasi una ragazza su due dichiara di sentirsi spesso sola, mentre tra i maschi la proporzione è di uno su tre.
Preoccupante anche il dato sull’autolesionismo: il 21% delle ragazze e il 9% dei ragazzi ammettono di essersi feriti volontariamente almeno una volta. Più della metà delle adolescenti intervistate afferma di aver chiesto o desiderato supporto psicologico, segnale evidente di una fragilità diffusa.
Chi sono i bulli
La figura del bullo, prevalentemente maschile, è spesso legata a comportamenti a rischio. Tra gli autori di atti di bullismo, oltre il 60% fuma, il 65% consuma alcol o sostanze stupefacenti, e si registra un’alta incidenza di esposizione a pornografia online e sexting.
Il profilo degli autori mostra anche una minore coesione familiare e una più alta propensione alla trasgressione rispetto ai coetanei non coinvolti.
Due volti dello stesso disagio
L’indagine descrive due facce dello stesso malessere giovanile: da un lato le vittime, più spesso femmine, segnate da solitudine e insicurezza; dall’altro gli autori, più frequentemente maschi, caratterizzati da impulsività e dipendenze comportamentali.
Nel complesso, il bullismo appare come riflesso di un disagio più profondo, che coinvolge identità, relazioni e autostima.
Educazione e prevenzione
Il fenomeno del bullismo non può essere affrontato solo con misure punitive, ma richiede percorsi educativi mirati alla prevenzione, alla gestione dei conflitti e al rafforzamento dell’empatia. La Fondazione sottolinea la necessità di un’alleanza tra scuola, famiglia e territorio per costruire reti di ascolto e tutela in grado di intercettare i segnali di disagio e favorire il benessere emotivo e relazionale dei giovani.