VERONA – In data 18 marzo 2025, presso la sede di Confindustria Verona, è stato firmato un accordo tra le parti sindacali e l’azienda Georg Fischer riguardante la chiusura dello stabilimento di Valeggio sul Mincio, che coinvolge 45 dipendenti.
Cassa integrazione straordinaria fino a fine 2025
L’intesa è stata raggiunta con il supporto dell’Unità di Crisi della Regione Veneto, in seguito alla comunicazione ufficiale di chiusura inviata dalla società il 3 febbraio scorso.
Per affrontare l’impatto occupazionale della chiusura, è stato concordato l’utilizzo della Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria (CIGS) fino al 31 dicembre 2025. Durante questo periodo, non sono previsti licenziamenti coattivi, tranne nei casi in cui il dipendente scelga volontariamente di lasciare l’azienda. In tal caso, è stato istituito un incentivo all’esodo, il cui importo varierà in base all’anzianità di servizio.
Nel corso dei prossimi nove mesi di CIGS, saranno avviate iniziative per la riqualificazione professionale e la reindustrializzazione del sito produttivo, al fine di agevolare il ricollocamento dei lavoratori in esubero. Con il sostegno della Regione Veneto, saranno attivati percorsi specifici di politiche attive per il lavoro.
Le dichiarazioni dei sindacati
Sulla conclusione dell’accordo si è espresso Martino Braccioforte, segretario generale della Fiom di Verona, sottolineando l’aspetto principalmente finanziario della decisione dell’azienda:
“È stato raggiunto il miglior accordo possibile, data la situazione, per cercare di tutelare al meglio i lavoratori coinvolti dalla scellerata decisione della società, che ha scelto di cessare l’attività a Verona nonostante gli ottimi risultati economici degli ultimi anni. Grazie all’utilizzo della CIGS, si evitano licenziamenti unilaterali almeno fino alla fine dell’anno, dando il tempo di reindustrializzare il sito e riqualificare il personale.”
Il sindacalista ha manifestato profondo rammarico per l’ennesima multinazionale che opta per la delocalizzazione nonostante i positivi bilanci, ignorando la propria responsabilità sociale verso i dipendenti e il territorio. Ha inoltre lanciato un appello al Governo per l’introduzione di una normativa anti-delocalizzazione al fine di contrastare lo smantellamento del tessuto industriale italiano.
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