Nicola, Pietro e Riccardo: un’amicizia spezzata dalla tragedia. Chi erano i tre ragazzi.
Tragedia ad Asiago: tre giovani atleti vicentini morti nello schianto, altri due feriti. Chi erano le vittime.


ASIAGO (VICENZA) – Una serata tra amici si è trasformata in una tragedia senza precedenti ad Asiago. L’auto sulla quale viaggiavano cinque giovani è finita fuori strada nella notte, ribaltandosi più volte dopo aver colpito una rotatoria all’ingresso della città. Il bilancio è devastante: tre ragazzi hanno perso la vita sul colpo, mentre altri due sono rimasti feriti, uno in condizioni disperate. Leggi qui: Tre ragazzi di 20 anni muoiono nello schianto contro la rotonda: auto fatta a pezzi
Le vittime, tre amici uniti da sport e vita
A perdere la vita sono stati Nicola Xausa, 20 anni, di Lusiana Conco, Pietro Pisapia, anche lui 20 anni e residente nello stesso comune, e Riccardo Gemo, 19 anni, di Creazzo. Tre volti noti nelle loro comunità, tre vite spezzate troppo presto.

Una comunità sconvolta
I tre ragazzi non erano semplici amici: erano compagni di allenamento e di vita, accomunati dalla passione per lo sci. Tutti avevano frequentato lo Ski College di Falcade, realtà che forma giovani atleti della montagna, e continuavano a coltivare l’amore per lo sport tra allenamenti e gare. Il mondo dello sci veneto è sotto choc per la perdita di tre promesse cresciute insieme sulle piste.

Due feriti gravi tra cui il festeggiato della serata
A bordo della Peugeot c’erano anche un 21enne di Belluno e un ragazzo di Giavera del Montello. Il 21enne – festeggiato della serata – è ricoverato in codice rosso all’ospedale di Bassano del Grappa con traumi multipli. L'altro giovane, invece, è stato trasferito all’ospedale di Asiago per accertamenti e non sarebbe in pericolo di vita.

Una notte che doveva essere solo una festa
Il gruppo stava rientrando da Lavarone, dove aveva partecipato ai festeggiamenti per il compleanno del 21enne di Belluno. I tre giovani sono morti schiacciati nell’abitacolo. Le loro salme sono state trasferite all’obitorio di Asiago a disposizione della magistratura.