Ciclista ucciso da un 18enne senza patente: chi era la vittima. La Provincia: «più formazione»

Treviso, cordoglio di Stefano Marcon per la morte di Diego Lapaine a Villorba. Appello a educazione e sicurezza stradale.

02 settembre 2025 11:13
Ciclista ucciso da un 18enne senza patente: chi era la vittima. La Provincia: «più formazione» -
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TREVISO – Il presidente della Provincia di Treviso, Stefano Marcon, ha espresso cordoglio e vicinanza per la tragedia avvenuta a Villorba, dove ha perso la vita Diego Lapaine, 71 anni, già vicepreside dell’istituto Fermi, travolto in bici da un diciottenne alla guida senza patente. Un episodio che riapre con forza il tema della guida sicura e dell’educazione stradale tra i più giovani, richiamando l’attenzione di istituzioni, scuole e famiglie. Aggiornamenti sul sinistro a Villorba

Le parole di stefano marcon

«Non ci sono parole per quanto accaduto – sottolinea Marcon in una email questa mattina –: si tratta di una doppia tragedia. Da un lato il dolore per la scomparsa del professor Lapaine, dall’altro il pensiero per il ragazzo e la sua famiglia, che dovranno affrontare conseguenze pesanti a causa di un comportamento irresponsabile. Come Provincia, da oltre vent’anni promuoviamo percorsi di sensibilizzazione e formazione sulla sicurezza stradale: è indispensabile aumentare la consapevolezza per fermare le stragi».

Chi era Diego Lapaine e il vuoto lasciato in comunità

Figura stimata del mondo scolastico trevigiano, Lapaine ha dedicato la sua vita alla scuola e alla crescita di generazioni di studenti. La sua scomparsa scuote la comunità educativa e il territorio, che gli riconoscono impegno, serietà e umanità. Il messaggio della Provincia non si limita al ricordo: invita a trasformare la commozione in responsabilità quotidiana sulla strada.

Giovani, prevenzione e controlli: cosa serve subito

Il caso di Villorba richiama l’urgenza di interventi mirati: educazione alla legalità, campagne nelle scuole, patente responsabile, ma anche controlli e sanzioni efficaci contro chi guida senza requisiti. Servono progetti capaci di parlare il linguaggio dei ragazzi, con simulatori, testimonianze e affiancamento di forze dell’ordine e associazioni. Nel Trevigiano, purtroppo, non mancano episodi gravi sulle strade: basti ricordare il recente sinistro mortale in Montello. Il caso di Crocetta del Montello

Un problema che riguarda tutto il veneto

«Il tema della sicurezza non è circoscritto alla Marca: l’intero Veneto è chiamato a potenziare educazione, prevenzione e manutenzione della rete viaria, oltre a una pianificazione attenta di autovelox e dispositivi di calmierazione della velocità nelle aree più sensibili (scuole, piste ciclabili, incroci). Il richiamo delle istituzioni provinciali, in linea con Prefetture e Comuni, è chiaro: tolleranza zero verso condotte pericolose e più formazione per tutti gli utenti della strada».

«Scuole e famiglie restano alleati decisivi: parlare di rischio, di alcol, droghe e distrazioni al volante (smartphone, cuffie, auricolari) è essenziale. Allo stesso tempo, è importante sostenere il ciclismo urbano in sicurezza: illuminazione, segnaletica, attraversamenti protetti e campagne per l’uso dei dispositivi rifrangenti possono salvare vite».

Il cordoglio della Provincia di Treviso si traduce nell’impegno a rafforzare i programmi già attivi e a coordinare nuove azioni con scuole, associazioni e polizie locali. La sicurezza stradale richiede continuità, risorse e cultura del rispetto reciproco tra tutti gli utenti: automobilisti, motociclisti, ciclisti e pedoni. Il richiamo vale in tutta la regione, come dimostrano i numerosi interventi su strade extraurbane e provinciali. Leggi di un altro grave incidente in Veneto

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