Da vittima ad accusato: "Le borseggiatrici mi hanno denunciato perché le ho fermate e filmate"

A Venezia i «Cittadini non distratti» rischiano denunce dai borseggiatori: la lotta ai furti diventa un paradosso.

05 settembre 2025 14:56
Da vittima ad accusato: "Le borseggiatrici mi hanno denunciato perché le ho fermate e filmate" -
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VENEZIA – I «Cittadini non distratti», storica rete di residenti che da anni denuncia borseggiatori e borseggiatrici a Venezia, rischiano ora di trovarsi dalla parte sbagliata della barricata. Alcuni noti volti delle bande locali hanno infatti sporto querela contro membri del gruppo, accusandoli di averli bloccati senza autorizzazione e di averli ripresi con il cellulare.

I video sui social come strumento di difesa

Per chi da tempo si batte contro i furti quotidiani, i video pubblicati sui social rappresentano un modo per mettere in guardia turisti e abitanti. Ma quelle stesse immagini potrebbero oggi trasformarsi in presunte prove di “molestie” a favore dei ladri stessi. Le autorità hanno ribadito che i cittadini non devono sostituirsi alle forze dell’ordine, sottolineando che senza regole precise si rischia di alimentare ulteriori conflitti.

La battaglia quotidiana contro i furti

Il gruppo, noto per la sua presenza costante in calli, ponti e imbarcaderi, segnala con urla e cartelli i tentativi di scippo, spesso riuscendo a fermarli in tempo. In molti casi i furti vengono anche documentati in diretta, mostrando come i malintenzionati agiscono soprattutto ai danni dei visitatori. Una lotta senza tregua che, tuttavia, ora rischia di ritorcersi contro.

Reazioni e polemiche crescenti

La vicenda ha suscitato sconcerto tra gli stessi volontari. «Saremmo arrivati alla follia pura — raccontano dal gruppo —. Noi che abbiamo impedito decine di scippi diventiamo i colpevoli. È paradossale». Il timore è che la mancanza di norme adeguate lasci spazio a una pericolosa inversione dei ruoli, dove chi ruba si trasforma in vittima e chi denuncia finisce accusato.

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