Valeggio sul Mincio presenta il logo ufficiale della candidatura a Capitale Italiana della Cultura 2028
Svelato il logo della candidatura di Valeggio sul Mincio a Capitale Italiana della Cultura 2028: simbolo di storia e partecipazione.


VALEGGIO SUL MINCIO (VR) – È stato svelato nella Biblioteca comunale di Palazzo Guarienti il logo ufficiale della candidatura di Valeggio sul Mincio a Capitale Italiana della Cultura 2028, un segno visivo che racchiude identità, partecipazione e creatività e che rappresenta un nuovo passo avanti nel percorso di valorizzazione culturale del territorio.
Alla serata hanno partecipato il sindaco Alessandro Gardoni e l’architetto Daniela Cavallo, direttrice del progetto di candidatura, che hanno illustrato ai cittadini il processo partecipativo e la ricerca simbolica alla base della nuova identità visiva.
Un progetto nato dalla partecipazione della comunità
L’iniziativa si inserisce nel cammino di candidatura avviato dal Comune, che nel mese di agosto aveva promosso una manifestazione di interesse rivolta a designer e professionisti della comunicazione visiva.
Oltre trenta creativi hanno risposto all’appello, presentando proposte capaci di tradurre in immagine i valori, la storia e la visione culturale di Valeggio sul Mincio.
Tra queste, la commissione di selezione ha scelto il progetto ideato dal graphic designer Paulo Nannini, con la collaborazione di Pietro Titoni, Pietro Crescimbeni ed Emanuele Secco, per la sua capacità di fondere armoniosamente arte, memoria e contemporaneità.
Un segno che racconta il territorio
Il nuovo logo si distingue per una struttura geometrica armonica composta da quattro archi intrecciati, che al centro creano una forma simbolica e aperta.
L’immagine evoca l’architettura di un teatro, ma anche i ponti sul Mincio, un tessuto che unisce o un fiore che sboccia, fino a ricordare la merlatura del Castello Scaligero e le iniziali “VSM” di Valeggio sul Mincio insieme alla doppia “C” di Capitale della Cultura.
Una pluralità di significati che diventa il punto di forza del progetto grafico, capace di raccontare equilibrio, apertura e connessione tra passato e futuro.
Il linguaggio dei colori
Ogni colore del logo interpreta un aspetto dell’anima valeggiana:
rosso come memoria e passione;
blu come vitalità e acqua del Mincio;
giallo ocra come calore umano e creatività;
verde come natura, rinascita e speranza.
L’intreccio delle cromie crea un dialogo visivo tra le anime del territorio, rappresentando la convivenza tra storia e innovazione, tra dolore e bellezza.
Tipografia e identità visiva
Il carattere tipografico scelto è geometrico e solido, pensato per garantire leggibilità e versatilità in ogni formato e supporto, dalle applicazioni digitali alla segnaletica territoriale.
Il risultato è un logo dinamico, riconoscibile e modulare, che potrà accompagnare il percorso culturale della città in ogni contesto di comunicazione.
Le parole dei protagonisti
Il sindaco Alessandro Gardoni ha sottolineato come «Valeggio sul Mincio non sia solo architettura e monumenti, ma anche un patrimonio immateriale fatto di valori, cultura e memoria condivisa. Tutto questo si traduce oggi in un segno grafico che rappresenta la nostra identità e visione collettiva».
L’architetto Daniela Cavallo, direttrice del progetto, ha aggiunto che «anche la scelta del logo e il percorso che l’ha accompagnata hanno seguito un approccio partecipativo, basato su condivisione e gioco di squadra. Questa è una candidatura di comunità, costruita insieme alle persone che rendono viva Valeggio ogni giorno».
Un passo avanti verso la candidatura 2028
Con la presentazione del logo, il Comune di Valeggio sul Mincio compie un ulteriore passo nel cammino verso la candidatura a Capitale Italiana della Cultura 2028, rafforzando il legame tra istituzioni, cittadini e creativi in un progetto che unisce visione, bellezza e appartenenza.
Un segno grafico che non è solo immagine, ma simbolo di una comunità che guarda al futuro con consapevolezza, orgoglio e passione.