Dopo i domiciliari, il sequestro preventivo di quasi mezzo milione: nei guai "Business Angel"
Sequestrati oltre 486 mila euro a un imprenditore padovano e altri sei per truffa sui fondi PNRR destinati alla digitalizzazione.


TREVISO – Le attività investigative della Guardia di Finanza di Treviso proseguono nei confronti di un noto imprenditore padovano, autodefinitosi "Business Angel", già finito agli arresti domiciliari, e di altri soggetti coinvolti in una vasta rete di truffe, malversazioni e riciclaggio. Gli accertamenti hanno portato all’esecuzione di un sequestro preventivo urgente su disposizione della Procura Europea di Venezia, per un valore complessivo di oltre 486 mila euro a carico dell’imprenditore e di altri cinque indagati.
Fondi PNRR ottenuti con falsi e raggiri
Secondo quanto ricostruito dalle Fiamme Gialle, i finanziamenti, destinati a sostenere la digitalizzazione delle imprese nell’ambito del PNRR e gestiti da SIMEST S.p.a., sarebbero stati ottenuti tramite false attestazioni: sedi operative mai attivate nel Sud Italia, dati sulla solidità aziendale non corrispondenti e progetti mai realmente avviati. Quattro società sono finite al centro dell’indagine per aver beneficiato fraudolentemente della prima tranche del contributo, pari al 50% delle somme spettanti.

Distrazione di fondi e autoriciclaggio
Gli investigatori hanno accertato che le somme illecitamente percepite sono state immediatamente dirottate su altri scopi, come il pagamento di debiti pregressi e l’arricchimento personale degli indagati, anziché essere investite nei progetti finanziati. Una parte degli importi, 183 mila euro, è stata oggetto di autoriciclaggio.
Sinergia tra Guardia di Finanza e SIMEST
L’operazione ha coinvolto le province di Treviso, Venezia, Padova, Brescia, Barletta-Andria-Trani e Bari, grazie alla collaborazione tra Guardia di Finanza, SIMEST e il Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie. Le indagini, che riguardano sia i fondi PNRR che quelli nazionali, hanno già portato all’arresto domiciliare dell’imprenditore per una precedente tranche di frodi su fondi SIMEST per circa 1,7 milioni di euro.
