Tentato omicidio di Chiarano, insufficienza di prove: il caso viene archiviato
Tentato omicidio di Chiarano: dopo un anno di indagini, il caso viene archiviato per insufficienza di prove.
CHIARANO (TREVISO) - L’episodio risale a un anno fa, quando Kukiqi Hajdin fu ferito in un attacco in stile mafioso davanti alla sua abitazione in via Tabacchi a Chiarano.
Ora la Procura chiede l’archiviazione per il cugino indagato, Edmond Balaj, per insufficienza di prove.
La dinamica dell’agguato
Era la mattina del 7 marzo 2024 quando Kukiqi Hajdin, operaio kosovaro di 37 anni, usciva di casa per andare al lavoro. Due uomini, con il volto coperto da caschi integrali, lo attendevano a bordo di uno scooter Yamaha T-Max con targa oscurata. Uno dei due estrasse una pistola e fece fuoco due volte: un colpo raggiunse Hajdin all’addome, l’altro gli trapassò la gamba sinistra.
L’attacco avvenne in via Tabacchi a Fossalta Maggiore, frazione del comune di Chiarano, una zona residenziale tranquilla, sotto gli occhi di alcuni testimoni. Nonostante la gravità delle ferite, l’operaio sopravvisse dopo un intervento d’urgenza all’ospedale Ca’ Foncello di Treviso.
Le indagini e il principale sospettato
A maggio Edmond Balaj, cugino della vittima, fu arrestato per scontare una condanna di 5 anni e 4 mesi per reati commessi tra il 2014 e il 2019. Durante l’arresto, gli fu notificato anche un avviso di garanzia come sospettato per il tentato omicidio di Hajdin.
Gli inquirenti avevano raccolto elementi contro Balaj, tra cui:
- Dissapori economici tra i due cugini legati alla casa della vittima.
- Alcuni indumenti sequestrati nella casa di Balaj a Salgareda, simili a quelli visti nelle immagini delle telecamere.
- Un frammento di scooter ritrovato nella sua abitazione.
Balaj si è però sempre dichiarato innocente, affermando di trovarsi in Kosovo quel 7 marzo dell'anno scorso.
La richiesta di archiviazione
Secondo il pubblico ministero Giovanni Valmassoi, gli indizi raccolti non sono sufficienti per sostenere un’accusa in tribunale. In gergo tecnico, "non c’è una ragionevole previsione di condanna”, come richiesto dalla Riforma Cartabia.
Per questo motivo, la procura ha chiesto l’archiviazione del caso, lasciando ancora senza responsabili il tentato omicidio di via Tabacchi.