Carati diversi non sono un dettaglio estetico: indicano quanta parte di oro puro c’è in un gioiello e incidono su resistenza, colore e prezzo. Capire la differenza tra 18k, 22k e 24k aiuta a scegliere con criterio, dall’uso quotidiano all’investimento.
Cosa significano 18k, 22k e 24k e come si misura la purezza dell’oro
Il termine “carato” si riferisce a una frazione di purezza, dove 24 carati rappresentano l’oro puro al 99,9%. Ogni carato equivale quindi a 1/24 della massa complessiva di un oggetto in oro.
Un gioiello in oro 18k contiene il 75% di oro puro e il restante 25% è composto da leghe come rame, argento o nichel, utilizzate per aumentarne la resistenza e modificarne il colore. L’oro 22k ha una purezza del 91,6%, mentre il 24k è praticamente oro puro. L’aggiunta di altri metalli non serve solo a ridurre i costi, ma anche a rendere l’oro meno morbido e quindi più adatto all’uso quotidiano.
A livello culturale, la preferenza per una determinata purezza varia da Paese a Paese: in India, ad esempio, l’oro 22k è molto apprezzato, mentre in Europa l’18k è la scelta più comune. Il 24k, invece, è spesso riservato a lingotti e monete d’oro destinati all’investimento.
Differenze pratiche tra oro 18k, 22k e 24k: resistenza, prezzo e colore
La durezza e la resistenza all’usura diminuiscono all’aumentare della purezza. L’18k, grazie alla maggiore presenza di leghe, è più robusto e adatto a gioielli che si indossano tutti i giorni, come fedi nuziali e bracciali. Il 22k conserva un bel colore caldo e ricco, ma è più delicato e può graffiarsi più facilmente. Il 24k, pur essendo il più prezioso, è anche più morbido e malleabile, motivo per cui viene raramente utilizzato per gioielli destinati all’uso quotidiano.
Sul fronte estetico, l’oro 18k ha un colore leggermente meno intenso, che può risultare più versatile e facilmente abbinabile a pietre preziose di diverse tonalità. L’oro 22k ha un giallo più profondo e caldo, mentre il 24k ha un colore molto intenso, quasi aranciato, che lo rende immediatamente riconoscibile.
Per quanto riguarda i costi, maggiore è la purezza, più alto sarà il prezzo per grammo. L’oro 18k è generalmente più accessibile e diffuso, mentre il 24k raggiunge i prezzi più alti, soprattutto quando si parla di lingotti e monete da investimento.
Quale tipo di oro scegliere in base alle proprie esigenze
La scelta tra 18k, 22k e 24k dipende soprattutto dall’uso previsto. Parlando con gli esperti di Mvsgioielli.it, specializzati nella vendita di oro a Roma. Per gioielli di uso quotidiano, come anelli o collane, l’oro 18k offre un ottimo compromesso tra resistenza, bellezza e prezzo. Per occasioni speciali o per rispettare tradizioni culturali, il 22k può essere la scelta ideale grazie al suo colore intenso e alla maggiore purezza.
Chi acquista con finalità di investimento punta spesso al 24k, poiché rappresenta la forma più pura e facilmente rivendibile dell’oro. Tuttavia, richiede maggiore attenzione nella conservazione e non è indicato per gioielli da indossare tutti i giorni.
Prima di decidere, è importante valutare anche fattori personali come budget, stile e allergie ai metalli presenti nelle leghe. Un gioiello ben scelto non solo rispetterà le esigenze pratiche, ma avrà anche un valore affettivo e simbolico destinato a durare nel tempo.
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