Una legge per il futuro delle concessioni balneari
In risposta ai recenti esiti delle gare per le concessioni balneari a Jesolo, Patrizio Bertin e Massimiliano Schiavon, presidenti rispettivamente di Confcommercio Veneto e Federalberghi Veneto, hanno espresso il loro pieno sostegno alla legge regionale n.33. Questa normativa, unica nel suo genere in Italia, è stata concepita per regolamentare e modernizzare il sistema delle concessioni balneari, in linea con le indicazioni della direttiva Bolkestein che mira alla liberalizzazione dei servizi nel mercato interno dell’UE.
Confronto e condivisione: le basi della legge n.33
La legge n.33 è frutto di un intenso percorso di dialogo che ha visto il coinvolgimento attivo del sistema sindacale regionale veneto. Attraverso bandi di gara pubblici e procedure trasparenti, la normativa ha introdotto un modello innovativo per l’assegnazione delle concessioni balneari, garantendo al contempo la tutela degli interessi degli imprenditori locali. Bertin e Schiavon enfatizzano l’importanza di questo strumento normativo, criticando le posizioni polemiche assunte da alcuni esponenti nazionali del settore.
Un modello innovativo per il rilancio del settore balneare
La nuova legge non solo favorisce la trasparenza e l’equità nelle procedure di assegnazione ma promuove anche investimenti significativi, strategici per il futuro del turismo balneare in Veneto. Contrariamente alle preoccupazioni sollevate da alcuni, gli aggiudicatari delle prime gare non sono multinazionali o grandi gruppi esterni, bensì aggregazioni di imprenditori locali, dimostrando l’efficacia della legge nel valorizzare le realtà imprenditoriali del territorio.
Impegno per l’inclusione e la collaborazione
Sebbene la competizione per le concessioni possa generare delusione tra coloro che non sono risultati vincitori, Bertin e Schiavon assicurano che sarà promosso un dialogo aperto tra tutti gli operatori del settore, nel rispetto delle esigenze condivise e per il bene della destinazione turistica. La volontà è quella di costruire un sistema che beneficia l’intera comunità, ospiti inclusi, con le associazioni di categoria pronte a vigilare per garantire la corretta applicazione della legge.
Un esempio da seguire per l’Italia
La legge veneta, lungi dall’introdurre meccanismi penalizzanti, si propone come un esempio virtuoso che potrebbe ispirare altre regioni italiane nella gestione delle concessioni balneari. L’approccio adottato dal Veneto, basato su innovazione, dialogo e inclusione, rappresenta una solida base per il rilancio e lo sviluppo sostenibile del turismo balneare, contribuendo a migliorare l’offerta turistica in una delle regioni più belle e visitate d’Italia.
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