Noventa Padovana, Fiera del Folpo da record: 5 milioni generati e ben 684 realtà coinvolte
Noventa Padovana: Fiera del Folpo 2025 genera quasi 5 milioni di indotto, 684 realtà coinvolte, 8 aree food e 9 bettole storiche.
NOVENTA PADOVANA — Un volume d’affari prossimo ai 5 milioni di euro: è la cifra che sintetizza l’impatto economico dell’edizione 2025 della Fiera del Folpo, la storica manifestazione noventana capace di connettere tradizione popolare e sviluppo economico. L’evento, ormai cresciuto nelle dimensioni e nell’ambizione, si è confermato come uno dei grandi appuntamenti fieristici del Veneto, culminando con il dj set di Molella, leggenda della musica elettronica italiana.
Un distretto commerciale a cielo aperto
Per sei giorni Noventa Padovana si è trasformata in un distretto commerciale temporaneo, una città degli affari all’aperto che ha coinvolto 684 realtà tra espositori e fornitori. Nel dettaglio: 234 aziende con stand diretti e 450 imprese attive nella filiera dei servizi e delle forniture. Un ecosistema integrato in cui ristorazione, agricoltura, artigianato, intrattenimento e industria hanno interagito, generando ricadute positive soprattutto per le realtà locali, ma con un effetto che si è esteso oltre i confini comunali.
Otto aree tematiche e centinaia di operatori
La Fiera ha assunto i contorni di una piccola “città economica”: otto aree food tematiche affiancate da spazi per espositori, artigiani e operatori dello spettacolo.
La Corte dei Bacari ha ospitato 22 punti vendita di 19 aziende.
Campo dei Tosi ha accolto 16 operatori.
Le aree Delizie, Sapori e Regioni e Squero hanno visto la presenza complessiva di 25 aziende.
A ciò si aggiungono 53 spettacoli viaggianti e decine di punti dedicati a abbigliamento (36), somministrazione (14), dolciumi (18), prodotti alimentari (5) e artigianato (8). Numeri che raccontano una macchina organizzativa ampia e coordinata, in grado di offrire un palinsesto variegato per pubblici diversi.
Dalla tradizione al brand
Il successo economico affonda le radici nella storia del Comune e nel legame con il Folpo di Noventa Padovana, riconosciuto dal Ministero dell’Agricoltura come Prodotto Agroalimentare Tradizionale (PAT). Nel tempo la Fiera ha però evoluto il proprio posizionamento, diventando vetrina per brand internazionali e aziende di primo piano: da Harley Davidson al colosso dell’energia E.ON, da Lavazza a numerose imprese dell’agroalimentare e della mobilità sostenibile. Un mix di tradizione e modernità che spiega un’affluenza superiore alle 150mila presenze tra appassionati, famiglie, imprenditori, amministratori e influencer, con ricadute significative su turismo, ricettività, pubblici esercizi e commercio locale.
Il valore sociale delle bettole
Elemento identitario irrinunciabile restano le nove bettole storiche, gestite in gran parte da volontari. Con entusiasmo e spirito di comunità, servono decine di migliaia di pasti a base di folpo, bigoli e baccalà, trasformando l’energia della festa in risorse concrete per associazioni, società sportive e realtà solidali operative durante tutto l’anno sul territorio. È qui che la Fiera trascende l’evento e diventa infrastruttura sociale, capace di redistribuire valore.
Le dichiarazioni istituzionali
Per il sindaco Marcello Bano, la Fiera del Folpo è molto più di una manifestazione: è un motore economico e identitario che racconta storia e valore di Noventa Padovana e della Riviera del Brenta. Un appuntamento che unisce impresa, associazioni e famiglie, proponendo un modello virtuoso di collaborazione pubblico-privato. Al centro, i noventani: la loro accoglienza e la disponibilità a mettersi in gioco sono la chiave del successo, insieme al lavoro di decine di volontarie e volontari che donano tempo e fatica per la buona riuscita della manifestazione.
L’intervento dell’assessore Davide Iafelice
L’assessore Davide Iafelice sottolinea la trasformazione profonda degli ultimi quattro anni: da antica sagra paesana con radicamento popolare e gastronomico a evento contemporaneo capace di parlare a pubblici diversi. Un format a 360 gradi che unisce tradizione, musica, enogastronomia, spettacolo e spazi espositivi. Oggi la Fiera è un appuntamento intergenerazionale: le famiglie ritrovano bettole e atmosfera di un tempo; i giovani vivono aperitivi e dj set; le aziende colgono visibilità e occasioni di networking.
Perché la Fiera del Folpo fa la differenza
La Fiera del Folpo funziona perché mette a sistema componenti economiche, culturali e sociali: offerta gastronomica tematica, marchi di richiamo, spettacoli e artigianato; bettole che rafforzano il capitale sociale; organizzazione modulare delle aree che facilita i flussi e moltiplica le interazioni. Il risultato è un indotto che sfiora i 5 milioni di euro, un palcoscenico di 684 realtà e una reputazione territoriale in costante crescita, con benefici misurabili su tutto il sistema locale.