Un tragico epilogo ha segnato la fine della relazione tra Filippo Turetta e Giulia Cecchettin, due giovani che fino a poco tempo prima sembravano vivere una storia d’amore normale, fatta di alti e bassi, come tante altre. La sera del 23 novembre, invece, si è trasformata in un incubo che ha portato alla morte di Giulia e all’arresto di Filippo, ora accusato di omicidio.
Una relazione iniziata con grandi speranze
Nel suo interrogatorio, reso pubblico dalla trasmissione Quarto Grado su Rete4, Filippo Turetta ripercorre i momenti salienti della sua relazione con Giulia. “Ci siamo messi insieme nel gennaio 2022”, racconta, “e abbiamo sempre avuto un bellissimo rapporto. C’era stata una mini crisi nel marzo 2023, ma dopo due settimane siamo tornati insieme”. I due sembravano aver superato i momenti difficili, ma qualcosa è cambiato nei mesi successivi.
La serata del 23 novembre
La sera del 23 novembre, Filippo e Giulia si erano dati appuntamento al centro commerciale “La Nave De Vero” di Marghera. Una serata che doveva essere piacevole, fatta di shopping e cena insieme, si è trasformata in un momento di tensione crescente. Dopo aver trascorso qualche ora al centro commerciale, sono tornati verso casa di Giulia, ma si sono fermati in un parcheggio a Vigonovo per parlare.
Il rifiuto dei regali e l’inizio della lite
Nel parcheggio, Filippo aveva con sé uno zainetto contenente alcuni regali per Giulia: una scimmietta di peluche, una lampada piccola e un libretto di illustrazioni per bambini intitolato ‘I mostri si lavano i denti’. Tuttavia, quando ha cercato di consegnarli a Giulia, lei ha rifiutato. “Mi ha detto che ero troppo dipendente, troppo appiccicoso con lei. Voleva andare avanti, stava creando nuove relazioni, si stava sentendo con un altro ragazzo, Eric”, racconta Filippo. La situazione è degenerata rapidamente, con Filippo che ha urlato che non era giusto e che aveva bisogno di lei, minacciando di suicidarsi.
La violenza esplode
Giulia, decisa a chiudere definitivamente la relazione, è scesa dall’auto gridando “sei matto, vaff…, lasciami in pace”. A quel punto, la rabbia di Filippo ha preso il sopravvento. “Ero molto arrabbiato”, ammette. Prima di uscire dall’auto, ha preso un coltello dalla tasca posteriore del sedile del guidatore e ha iniziato a rincorrere Giulia. “L’ho afferrata per un braccio tenendo il coltello nella destra. Lei urlava aiuto ed è caduta. Mi sono abbassato su di lei, le ho dato un colpo sul braccio. Mi pare di ricordare che il coltello si sia rotto subito dopo”.
Il momento fatale
Il racconto di Filippo continua con dettagli agghiaccianti. Dopo che il coltello si è rotto, ha cercato di fermare Giulia che continuava a resistere e a chiedere aiuto. “L’ho caricata sul sedile posteriore. In macchina lei ha iniziato a dirmi ‘cosa stai facendo? Sei pazzo, lasciami andare’. Era sdraiata sul sedile. Poi si è messa seduta. Si toccava la testa. Pensavo solo a guidare”. Filippo ha continuato a strattonarla e a cercare di tenerla ferma con un braccio. A un certo punto, ha provato a metterle dello scotch sulla bocca, ma senza successo. Giulia è riuscita a scendere dall’auto e a correre, ma Filippo l’ha rincorsa di nuovo.
L’epilogo mortale
L’inseguimento è terminato in modo tragico. “Le ho dato, non so, una decina, dodici, tredici colpi con il coltello. Volevo colpirla al collo, alle spalle, sulla testa, sulla faccia e poi sulle braccia. Era rivolta all’insù verso di me. Si proteggeva con le braccia dove la stavo colpendo. L’ultima coltellata che le ho dato era sull’occhio. Era come se non ci fosse più. L’ho caricata sui sedili posteriori e siamo partiti”.
La fuga e il tentativo di suicidio
Dopo aver ucciso Giulia, Filippo ha cercato di nascondere il corpo e di fuggire. Ha acquistato dello scotch “per attaccare il papiro di laurea” e portava con sé i coltelli “perché avevo avuto istinti suicidi”. Nonostante diversi tentativi di suicidio, non è riuscito a togliersi la vita. Durante la fuga, ha cambiato i vestiti insanguinati con altri che aveva in macchina e ha cercato rifugio in vari luoghi, spendendo i soldi che aveva per rifornimenti di benzina.
La resa
Filippo si è riconosciuto nelle immagini delle telecamere di un distributore di benzina a Cortina d’Ampezzo. Ha descritto il suo stato di confusione e disperazione, ricordando come ha tentato di suicidarsi con un sacchetto e dello scotch, ma senza successo. Alla fine, leggendo le notizie online, ha scoperto che i suoi genitori speravano di trovarlo ancora vivo, e questo lo ha portato a rinunciare definitivamente al suicidio.
Il caso di Giulia Cecchettin ha sconvolto l’Italia, mettendo in luce le tragiche conseguenze di una relazione deteriorata e della violenza domestica. La confessione di Filippo Turetta offre un resoconto dettagliato e angosciante degli ultimi momenti di Giulia, una giovane vita spezzata troppo presto. Questo tragico evento ci ricorda l’importanza di affrontare e prevenire la violenza nelle relazioni, per evitare che altre vite vengano distrutte in modo così crudele.
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