Metalmeccanici veneti uniti a Mestre: oltre 5.000 in piazza per il rinnovo dei contratti

Oltre 5.000 metalmeccanici veneti manifestano a Mestre per il rinnovo dei CCNL, chiedendo aumento salari, riduzione orari e fine del precariato.

21 giugno 2025 13:00
Metalmeccanici veneti uniti a Mestre: oltre 5.000 in piazza per il rinnovo dei contratti -
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Mestre, 20 giugno 2025 – Oltre 5.000 metalmeccanici e metalmeccaniche provenienti da tutte le province del Veneto hanno partecipato oggi alla manifestazione unitaria organizzata da Fim, Fiom e Uilm. La manifestazione, partita da Corso del Popolo a Mestre, ha visto la partecipazione anche dei lavoratori Fincantieri, giunti dal loro stabilimento fino a piazza Ferretto, dove si sono susseguiti gli interventi dei delegati sindacali e delle principali realtà produttive venete.

Una mobilitazione regionale e nazionale per il rinnovo dei contratti

L’iniziativa ha fatto parte di una giornata di sciopero e protesta che ha coinvolto 18 cortei in tutta Italia, con i metalmeccanici che chiedono con forza la ripresa delle trattative per il rinnovo di due importanti CCNL, riguardanti Federmeccanica, Assistal, Unionmeccanica e Confapi, le principali associazioni datoriali del settore.

Le richieste fondamentali dei sindacati, votate democraticamente dalla maggioranza dei lavoratori, puntano a:

  • Aumento certo del salario;
  • Riduzione dell’orario di lavoro a parità di retribuzione;
  • Eliminazione del precariato, in particolare per i numerosi lavoratori somministrati che operano senza un rapporto di lavoro diretto con l’azienda.

Interventi dai delegati e dai segretari generali

Dal palco di piazza Ferretto si sono alternati i rappresentanti sindacali delle diverse aziende venete, tra cui Fincantieri Marghera, Marelli Motori Vicenza, Speedline Santa Maria di Sala, Irsap Rovigo, Hydros Belluno e altri, con interventi di grande incisività politica e sindacale.

Antonio Silvestri, segretario generale della Fiom del Veneto, ha sottolineato:
«È imprescindibile che entro luglio, con l’insediamento della nuova presidenza di Federmeccanica, si apra un tavolo negoziale vero e produttivo. Le 40 ore di sciopero in Federmeccanica-Assistal e le 24 ore in Unionmeccanica-Confapi dimostrano la determinazione ferma dei lavoratori. La lotta non si fermerà finché non si tornerà al tavolo per discutere le piattaforme sindacali votate e approvate democraticamente.»

Aderenze significative in tutto il Veneto

La mobilitazione ha registrato adesioni altissime in molte aziende venete:

  • Belluno: De Rigo, Carlo Gavazzi, Mehits, NPE;
  • Padova: Hiref, Circet, Carraro Drivetech, Parker, Hitachi, VDC, DAB, Lofra, ALL.Co, Hi.Pe;
  • Rovigo: Cantieri Navali Visentini, ASFO, Agritalia, RPM, SIT Rovigo 2, INTRAC (75%);
  • Treviso: Electrolux, Breton, TMC Padovan, Mitsubishi, Irca-Rica, Copreci;
  • Venezia: Piaggio, Fincantieri, Leonardo, Imesa, Lafert, Idromacchine;
  • Verona: Bonferraro, Fiamm Siapra, Franke, Isopan, Manni Sipre, Manni Inox;
  • Vicenza: Ebara, Lowara, Askol, Baxi con adesioni quasi totali.

Un fronte unito per il futuro dei metalmeccanici

La manifestazione di oggi a Mestre è stata un chiaro segnale di compattezza e determinazione del mondo metalmeccanico veneto, che ribadisce la necessità di un confronto serio con le associazioni datoriali per garantire condizioni di lavoro più dignitose, stabilità e salari adeguati a fronte delle crescenti difficoltà economiche.

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