Metalmeccanici veneti uniti a Mestre: oltre 5.000 in piazza per il rinnovo dei contratti
Oltre 5.000 metalmeccanici veneti manifestano a Mestre per il rinnovo dei CCNL, chiedendo aumento salari, riduzione orari e fine del precariato.


Mestre, 20 giugno 2025 – Oltre 5.000 metalmeccanici e metalmeccaniche provenienti da tutte le province del Veneto hanno partecipato oggi alla manifestazione unitaria organizzata da Fim, Fiom e Uilm. La manifestazione, partita da Corso del Popolo a Mestre, ha visto la partecipazione anche dei lavoratori Fincantieri, giunti dal loro stabilimento fino a piazza Ferretto, dove si sono susseguiti gli interventi dei delegati sindacali e delle principali realtà produttive venete.
Una mobilitazione regionale e nazionale per il rinnovo dei contratti
L’iniziativa ha fatto parte di una giornata di sciopero e protesta che ha coinvolto 18 cortei in tutta Italia, con i metalmeccanici che chiedono con forza la ripresa delle trattative per il rinnovo di due importanti CCNL, riguardanti Federmeccanica, Assistal, Unionmeccanica e Confapi, le principali associazioni datoriali del settore.
Le richieste fondamentali dei sindacati, votate democraticamente dalla maggioranza dei lavoratori, puntano a:
- Aumento certo del salario;
- Riduzione dell’orario di lavoro a parità di retribuzione;
- Eliminazione del precariato, in particolare per i numerosi lavoratori somministrati che operano senza un rapporto di lavoro diretto con l’azienda.
Interventi dai delegati e dai segretari generali
Dal palco di piazza Ferretto si sono alternati i rappresentanti sindacali delle diverse aziende venete, tra cui Fincantieri Marghera, Marelli Motori Vicenza, Speedline Santa Maria di Sala, Irsap Rovigo, Hydros Belluno e altri, con interventi di grande incisività politica e sindacale.
Antonio Silvestri, segretario generale della Fiom del Veneto, ha sottolineato:
«È imprescindibile che entro luglio, con l’insediamento della nuova presidenza di Federmeccanica, si apra un tavolo negoziale vero e produttivo. Le 40 ore di sciopero in Federmeccanica-Assistal e le 24 ore in Unionmeccanica-Confapi dimostrano la determinazione ferma dei lavoratori. La lotta non si fermerà finché non si tornerà al tavolo per discutere le piattaforme sindacali votate e approvate democraticamente.»
Aderenze significative in tutto il Veneto
La mobilitazione ha registrato adesioni altissime in molte aziende venete:
- Belluno: De Rigo, Carlo Gavazzi, Mehits, NPE;
- Padova: Hiref, Circet, Carraro Drivetech, Parker, Hitachi, VDC, DAB, Lofra, ALL.Co, Hi.Pe;
- Rovigo: Cantieri Navali Visentini, ASFO, Agritalia, RPM, SIT Rovigo 2, INTRAC (75%);
- Treviso: Electrolux, Breton, TMC Padovan, Mitsubishi, Irca-Rica, Copreci;
- Venezia: Piaggio, Fincantieri, Leonardo, Imesa, Lafert, Idromacchine;
- Verona: Bonferraro, Fiamm Siapra, Franke, Isopan, Manni Sipre, Manni Inox;
- Vicenza: Ebara, Lowara, Askol, Baxi con adesioni quasi totali.
Un fronte unito per il futuro dei metalmeccanici
La manifestazione di oggi a Mestre è stata un chiaro segnale di compattezza e determinazione del mondo metalmeccanico veneto, che ribadisce la necessità di un confronto serio con le associazioni datoriali per garantire condizioni di lavoro più dignitose, stabilità e salari adeguati a fronte delle crescenti difficoltà economiche.