A Padova si chiude la rassegna “Libere di contare” con la scrittrice Barbara Buoso e il romanzo Padre Terra
Barbara Buoso chiude a Padova la rassegna “Libere di contare” con il romanzo Padre Terra, dedicato a legami, cura e libertà.
PADOVA – Volge al termine la rassegna “Libere di contare – Autrici, storie e parità di genere in banca”, un progetto che ha unito letteratura, diritti e consapevolezza, trasformando uno spazio bancario in un luogo di cultura e confronto.
L’iniziativa, organizzata dall’Associazione culturale CRAMS, con il sostegno di Bvr Banca Veneto Centrale, il patrocinio del Comune e della Provincia di Padova, e la collaborazione della Libreria delle donne “Librati”, ha proposto un ciclo di incontri dedicati alla parità di genere attraverso le voci e le storie delle autrici contemporanee.
Un finale nel segno della letteratura e della cura
L’ultimo appuntamento della rassegna è fissato per giovedì 30 ottobre alle 18.00, nella filiale Bvr Banca Veneto Centrale di Piazzale Pontecorvo 37 a Padova, e vedrà come protagonista la scrittrice Barbara Buoso, che dialogherà con la giornalista Erika Bollettin presentando il suo romanzo “Padre Terra” (Fernandel, 2024).
Il libro racconta la storia di Giovanni e Primo, un figlio e un padre uniti da un destino segnato dal dolore ma anche dalla forza della vita.
Quando Giovanni nasce, la madre muore di parto, e Primo decide di crescerlo da solo, sfidando i pregiudizi di una comunità del Polesine che attribuisce la tragedia a un maleficio di una guaritrice.
Tra natura, superstizioni arcaiche e legami familiari, i due protagonisti imparano a riconoscere il valore della cura, della resilienza e del coraggio di rompere le tradizioni violente.
L’autrice: una voce del Polesine che parla all’anima
Barbara Buoso, originaria di Rovigo e oggi residente a Padova, è una delle voci più intense della narrativa veneta contemporanea.
Ha pubblicato diversi romanzi, tra cui Aspettami (2003), L’ordine innaturale degli elementi (2014), E venni al mondo (2018), la raccolta Espropriazioni (2023) e il recente Padre Terra.
Insegna scrittura creativa alla Scuola Virginia Woolf, dove accompagna i nuovi autori nella ricerca di una voce autentica e personale.
Nel suo percorso letterario, Buoso intreccia radici e sentimenti universali, restituendo un affresco di umanità che esplora l’amore, la perdita, la maternità e la rinascita.
La sua scrittura, limpida e intensa, indaga la memoria dei luoghi e delle relazioni, trasformando la provincia e la natura in spazi simbolici di libertà e trasformazione.
Libere di contare: una banca che diventa spazio di cultura
Con questa rassegna, l’Associazione CRAMS ha voluto riempire di significato un luogo inaspettato, portando i libri e le voci femminili dentro una banca, simbolo di economia e potere, per ridefinirlo come luogo di dialogo, libertà e partecipazione.
Le precedenti serate hanno visto la partecipazione di Emanuela Canepa, autrice del romanzo Resta con me, sorella (Einaudi), che ha emozionato il pubblico con un intenso confronto su sorellanza, indipendenza economica e libertà femminile, confermando il successo e la forza culturale dell’iniziativa.
“Portare le donne in banca a parlare di libri, diritti e libertà è una scelta culturale e politica – sottolinea Chiara Paparella, presidente dell’associazione CRAMS –. L’obiettivo è trasformare i luoghi e cambiare gli sguardi, aprendo spazi in cui le donne possano raccontarsi e confrontarsi”.
Paparella aggiunge: “L’entusiasmo del pubblico ci incoraggia a continuare: vogliamo dare voce a storie che uniscono coscienza, emozione e speranza, passo dopo passo, per costruire una vera cultura della parità”.
Un progetto che parla di libertà e di futuro
Con “Libere di contare”, Padova si conferma una città che abbraccia la cultura come strumento di crescita e uguaglianza.
La rassegna ha dimostrato come la parità di genere possa essere raccontata attraverso la forza della narrativa, trasformando un luogo tradizionalmente legato al denaro in un simbolo di condivisione e pensiero.
L’incontro con Barbara Buoso sarà così un momento di chiusura e di rinascita, un invito a guardare la letteratura come strumento di libertà interiore e collettiva, in cui le storie diventano ponti tra generazioni, esperienze e visioni del mondo.