Ruba 300 euro di "Gratta e Vinci" da un'osteria, riscuote le vincite in un altro locale: denunciata

52enne denunciata per furto aggravato a Chiarano: sottratti Gratta e Vinci per 300 euro, alcuni dei quali già riscossi.

21 novembre 2025 10:27
Ruba 300 euro di "Gratta e Vinci" da un'osteria, riscuote le vincite in un altro locale: denunciata -
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CESSALTO (TV) - Un'attività investigativa mirata dei Carabinieri della Stazione locale ha portato alla denuncia di una 52enne residente a Chiarano, ritenuta responsabile di un furto aggravato con destrezza ai danni di un esercizio pubblico della zona. L’episodio risale al pomeriggio del 17 novembre, quando la donna si trovava all’interno dell’“Osteria da Silvia”, nel centro di Chiarano.

Furto durante l’assenza momentanea della titolare

Secondo quanto ricostruito dai militari, la 52enne avrebbe approfittato di un’assenza di pochi istanti della titolare — una giovane di 26 anni — per introdursi nel retro del bancone e sottrarre un blocchetto di biglietti “Gratta e Vinci”, dal valore complessivo di 300 euro. Una manciata di secondi, sufficiente però a impossessarsi dell’intero pacchetto di tagliandi.

I biglietti vincenti riscossi in un altro locale

Le indagini hanno permesso di verificare come alcuni dei biglietti sottratti fossero risultati vincenti, per un importo complessivo di 160 euro, riscossi poco dopo in un diverso esercizio pubblico della zona. Un dettaglio che ha aiutato gli investigatori a ricostruire i movimenti della presunta autrice e a confermare la pista investigativa seguita sin dal primo momento.

La denuncia dopo la ricostruzione dei fatti

Grazie alle testimonianze raccolte, agli accertamenti effettuati e alle verifiche svolte dai Carabinieri, è stato possibile identificare la 52enne come presunta responsabile del furto. A suo carico è quindi scattata la denuncia all’Autorità giudiziaria per il reato di furto aggravato con destrezza.

La posizione della donna

Come specificato dai Carabinieri, la persona indagata deve essere considerata innocente fino a un’eventuale sentenza definitiva di condanna, nel pieno rispetto del principio della presunzione di innocenza.

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