La lettera completa scritta da Turetta dal carcere: "Mi pento ogni giorno di quello che ho fatto"
La lettera di Filippo Turetta che rinuncia all’appello: accetta l’ergastolo per l’omicidio di Giulia Cecchettin.


VENEZIA – Filippo Turetta ha rinunciato all’appello contro la condanna all’ergastolo per l’omicidio di Giulia Cecchettin, confermando di accettare la pena inflittagli in primo grado. La decisione è stata comunicata con una lettera manoscritta inviata alle autorità giudiziarie e protocollata nel carcere di Verona Montorio, copia consegnata anche all’avvocato difensore. Leggi qui: Filippo Turetta rinuncia all'appello. Il testo è stato reso noto da Il Gazzettino e dai quotidiani Nem.
La scelta di assumersi la responsabilità
Nella lettera, Turetta scrive: "In questo momento ho maturato la convinzione e sento il bisogno, spinto dai forti sensi di colpa che provo, di assumermi la piena responsabilità per quello che ho fatto, di cui mi pento ogni giorno". Ribadisce la decisione di rinunciare ai motivi d’appello e accettare la pena: "Sinceramente, dal profondo del cuore... ho preso la scelta di rifiutare di affrontare i successivi gradi di giudizio e accettare la pena che ho ricevuto in primo grado".
Consapevolezza del dolore causato
Turetta si dichiara consapevole che la sentenza non potrà mai compensare il dolore provocato: "Tristemente consapevole che comunque purtroppo in nessun modo essa possa pienamente rimediare ed eliminare il profondo dolore e sofferenza che ho causato a Giulia e a tutti i suoi familiari e parenti".

Decisione meditata e definitiva
La rinuncia all’impugnazione, formalizzata il 21 maggio scorso, riguarda la sentenza emessa dalla Corte d’Assise di Venezia il 3 dicembre 2024. L’avvocato difensore ha preso atto della decisione, definita da Turetta come meditata e maturata.