50° compleanno attraverso lo Stretto a nuoto: l'impresa di due amiche, una veneta e una friulana

A 50 anni sfidano le correnti dello Stretto: l’impresa di Elisabetta Carmagnani e Federica Saorin

19 luglio 2025 16:59
50° compleanno attraverso lo Stretto a nuoto: l'impresa di due amiche, una veneta e una friulana -
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MESSINAFesteggiare i cinquant’anni in modo indimenticabile? C’è chi organizza una festa, chi parte per un viaggio e chi, come Federica Saorin ed Elisabetta Carmagnani, sceglie di attraversare a nuoto lo Stretto di Messina. Un’idea audace, nata dalla voglia di celebrare una tappa importante con un’esperienza fuori dal comune, immersa tra le onde e le sfide di uno dei tratti di mare più suggestivi e complessi d’Italia.

Le due atlete, appartenenti rispettivamente alla Gabbiano Nuoto Campodarsego e al Gymnasium Pordenone, hanno affrontato la traversata da Torre Faro a Cannitello in 49 minuti, nuotando con altri sportivi della

L’impresa, oltre che sportiva, è diventata un potente simbolo di amicizia, determinazione e voglia di mettersi alla prova.

Attraversare lo Stretto: un'impresa tra sport e natura per 22 atleti

Lo Stretto di Messina, con i suoi 3,5 chilometri e una profondità che tocca i 273 metri, è noto per le correnti imprevedibili, che possono cambiare direzione in pochi minuti. Nuotarlo non è semplice: richiede preparazione atletica, coordinazione e capacità di adattarsi rapidamente alle condizioni marine.

A rispondere all’invito sono stati 22 atleti provenienti da vari club veneti come Jesolo Nuoto, Tezze Nuoto, Gimnasium Pordenone e Rovigo Nuoto. Un gruppo eterogeneo, unito dalla passione per il nuoto in acque libere e dalla voglia di affrontare insieme una sfida tanto fisica quanto emozionale.

L’organizzazione dietro una traversata perfetta

L’intera iniziativa è stata curata dall’associazione sportiva dilettantistica TriRock di Siracusa, che ha predisposto una macchina organizzativa precisa ed efficiente. Gli atleti sono stati suddivisi in piccoli gruppi, ognuno seguito da un barchino di supporto, completo di cronometrista, timoniere e operatore di salvataggio.

Una logistica che ha garantito sicurezza e ottimizzazione dei tempi, permettendo ai partecipanti di concentrarsi esclusivamente sulla nuotata. Fondamentale, come spiegano le due protagoniste, è stata la scelta del momento della partenza, decisa dal tecnico in base alla cosiddetta "stanca", il momento di minore corrente e condizioni favorevoli.

In acqua con loro anche Mirella Degli Agostini, a completare un trio affiatato e tenace. «La traversata è stata una sensazione unica», raccontano Federica ed Elisabetta. «Non abbiamo incontrato difficoltà, solo la bellezza silenziosa di un mare profondo, come un abisso che osserva».

Il tratto finale verso la Calabria è stato il più emozionante: «In quel momento non era più fatica, ma pura gioia», spiegano. L’arrivo a Cannitello ha rappresentato un traguardo personale e collettivo, coronato dall’abbraccio degli amici.

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