Diabete a ruota libera: la pedalata benefica che attraversa Friuli, Veneto e Slovenia

Diabete a Ruota Libera torna dal 5 al 7 settembre tra Veneto, FVG e Slovenia: sport, prevenzione e sensibilizzazione su una malattia che coinvolge 100mila persone in regione.

08 agosto 2025 10:42
Diabete a ruota libera: la pedalata benefica che attraversa Friuli, Veneto e Slovenia -
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TRIESTE - Dal 5 al 7 settembre torna Diabete a Ruota Libera, la pedalata benefica che attraversa alcune tra le più suggestive località di Veneto, Friuli Venezia Giulia e Slovenia. L’evento, giunto alla quarta edizione e promosso da C.R.A.D. FVG – ODV in collaborazione con la rete diabetologica regionale, ha il patrocinio di Regione Friuli Venezia Giulia, Polizia di Stato e il supporto dei Vigili del Fuoco.

Diabete: numeri in crescita e rischio sottovalutato

In Friuli Venezia Giulia si contano circa 100mila persone affette da diabete, con un terzo che ignora di essere malato a causa della natura spesso asintomatica della patologia. A livello globale, i dati IDF stimano che nel 2023 fossero 537 milioni gli adulti con diabete, con proiezioni che arrivano a 783 milioni entro il 2045 e addirittura 1,3 miliardi al 2050. In Italia, oltre il 5% degli adulti convive con la malattia, che nella quasi totalità dei casi (90-95%) si manifesta come diabete di tipo 2.

L’importanza di corretti stili di vita

La prevenzione passa da corretta alimentazione e attività fisica. Seguire una dieta bilanciata, ricca di frutta, verdura, cereali integrali e legumi, limitando zuccheri semplici e grassi saturi, aiuta a mantenere sotto controllo il peso e la glicemia. L’esercizio fisico – anche solo 30 minuti di camminata al giorno – migliora la sensibilità all’insulina e riduce il rischio di complicanze cardiovascolari.

Un evento per sensibilizzare e informare

La pedalata Diabete a Ruota Libera si propone di diffondere consapevolezza su prevenzione e gestione del diabete, coinvolgendo la comunità in un percorso che valorizza anche i progressi raggiunti dalle nuove tecnologie e dalle terapie farmacologiche innovative. L’obiettivo è trasmettere quanto sia possibile svolgere attività sportiva in sicurezza anche per chi convive con la patologia, incentivando uno stile di vita attivo.

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