Quei dazi americani: «stangata da 400 milioni sulle imprese trevigiane»

Nuovi dazi USA: rischio da 400 milioni per le imprese trevigiane. CNA Treviso chiede l’intervento urgente di Governo e UE.

14 luglio 2025 12:10
Quei dazi americani: «stangata da 400 milioni sulle imprese trevigiane» -
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TREVISO – Un vero terremoto economico si abbatte sul sistema produttivo trevigiano: i nuovi dazi al 30% imposti dagli Stati Uniti rischiano di infliggere un danno da oltre 400 milioni di euro alle imprese della Marca. Un duro colpo che colpisce soprattutto le piccole e medie imprese (PMI), che da sole rappresentano il 90% del valore potenzialmente penalizzato.

Gli Stati Uniti, terzo mercato per Treviso

Nel 2024 gli USA si sono confermati come terzo partner commerciale per l’export trevigiano, con un valore che ha superato 1,3 miliardi di euro, pari all’8,5% del totale provinciale. Solo nel primo trimestre del 2025 le esportazioni verso gli Stati Uniti hanno toccato quota 308 milioni, segno di un legame economico solido ma ora a rischio.

Settori simbolo del Made in Treviso – come il vino, i macchinari, i mobili, gli articoli sportivi e gli elettrodomestici – sono nel mirino dei dazi decisi dalla nuova amministrazione Trump. In particolare:

  • Bevande (inclusi Prosecco DOC e DOCG): 310 milioni
  • Macchinari industriali: 250 milioni
  • Mobili: 175 milioni
  • Articoli sportivi: 80 milioni
  • Elettrodomestici: quasi 80 milioni

Un tessuto produttivo, quello trevigiano, che rischia di perdere ordini e competitività sul mercato americano, con riflessi anche sull’occupazione locale e sull’indotto.

Dazi Usa al 30% sulle importazioni Ue: possibile impatto da un miliardo di euro di danni all’export del Friuli Venezia Giulia, a rischio vino, navalmeccanica e arredo.

CNA Treviso lancia l’allarme: servono negoziati internazionali

A denunciare l’impatto devastante dei dazi è la CNA territoriale di Treviso, che ha stimato un contraccolpo da oltre 400 milioni di euro sulle imprese. “Il 90% di questo impatto ricade sulle PMI”, sottolinea il presidente Gianpaolo Stocco, che chiede un intervento rapido da parte di Governo italiano e Unione Europea per aprire un tavolo di confronto con Washington.

“La politica dei dazi – afferma Stocco – è una scelta unilaterale che mina il principio stesso di libero scambio internazionale e colpisce l’economia reale. Anche gli Stati Uniti rischiano ripercussioni economiche a causa di queste misure”.

Tra i principali effetti attesi vi è una diminuzione degli ordini da parte degli importatori americani, che colpirà in modo trasversale tutto il sistema produttivo locale. Un’ipotesi drammatica per le micro e piccole imprese, che già oggi devono fronteggiare costi energetici elevati, una fiscalità gravosa e la concorrenza globale.

Una richiesta chiara all’Europa e all’Italia

La CNA sollecita l’avvio immediato di una trattativa politica su scala internazionale per scongiurare un’escalation protezionistica. “Le nostre imprese non possono sostenere un altro fardello di questa entità”, afferma Stocco. Il rischio, in assenza di contromisure, è quello di un effetto domino che si ripercuoterebbe su lavoratori, filiere e territori.

Mentre l’Europa è chiamata a reagire con fermezza, Treviso guarda con preoccupazione all’evolversi dello scenario. Il timore è che un comparto basato sull’eccellenza produttiva, sull’esportazione e sull’innovazione possa ritrovarsi con le ali tarpate, compromettendo decenni di lavoro e investimenti.

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