Buco di 4,5 milioni per un hotel ex sede dei ritiri di una squadra di Serie A: scattano 4 denunce

Belluno, crac di una struttura alberghiera del Cadore: la Guardia di Finanza denuncia quattro persone per bancarotta fraudolenta e altri reati.

25 luglio 2025 16:53
Buco di 4,5 milioni per un hotel ex sede dei ritiri di una squadra di Serie A: scattano 4 denunce -
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BELLUNO – La Guardia di Finanza di Belluno ha concluso una complessa indagine sul fallimento di una struttura alberghiera di Auronzo di Cadore, dichiarata insolvente dal Tribunale di Belluno nel 2022, dopo essere stata per anni sede di ritiri di una squadra di Serie A. L’inchiesta ha portato alla denuncia di quattro persone, accusate di bancarotta fraudolenta patrimoniale, preferenziale e documentale, a seguito di un dissesto che ha generato un buco finanziario di circa 4,5 milioni di euro.

Flussi finanziari e operazioni sospette

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Belluno, hanno riguardato i rapporti tra l’impresa cadorina e il suo socio unico, una società di capitali napoletana fallita nel 2012. I finanzieri hanno ricostruito le movimentazioni economico-societarie che hanno portato al trasferimento illecito di risorse bancarie dalla struttura alberghiera verso la controllante. Tra queste, sono emerse erogazioni non giustificate per 800 mila euro e l’impiego di fatture gonfiate per 1,6 milioni di euro relative a lavori di ristrutturazione eseguiti solo in parte.

Fatture gonfiate e utilizzo illecito di fondi

L’approfondita analisi delle scritture contabili e delle transazioni bancarie ha rivelato che i lavori finanziati, formalmente pari a 1,9 milioni, erano in realtà stati svolti per soli 300 mila euro, mentre il resto veniva dirottato tramite subappalti e rimborsi illeciti. Sono inoltre stati scoperti rimborsi indebiti di finanziamenti per 250 mila euro e utilizzo di circa 130 mila euro per spese personali, tra cui viaggi, cene e centri estetici, a carico della società..

Cessione fraudolenta di immobili e occultamento di documenti

Il dissesto si è aggravato con la cessione fraudolenta di una parte dell’immobile aziendale, dal valore superiore a 500 mila euro, ad un soggetto economico campano privilegiando un creditore rispetto agli altri. Due ulteriori indagati, un campano e un laziale, sono stati identificati come responsabili dell’occultamento doloso della documentazione contabile della società fallita, ritrovata solo dopo perquisizioni a Roma e Napoli.

L’impegno delle Fiamme Gialle contro i reati economico-finanziari

Questa operazione testimonia la costante attività della Guardia di Finanza di Belluno nella prevenzione e repressione delle frodi e della criminalità economico-finanziaria, a tutela delle imprese e della collettività.

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