“Serve riaprire le ricerche”, l'appello della famiglia di Matteo: è scomparso dal 7 ottobre
Appello dei familiari di Matteo Vendramin dopo quaranta giorni dalla scomparsa: richiesta di riaprire le ricerche
CONEGLIANO (TREVISO) — A quaranta giorni dalla sua scomparsa, la famiglia di Matteo Vendramin torna a chiedere con forza che gli sforzi investigativi non vengano accantonati.
Il giovane 31enne, originario di Campolongo, non è più rientrato a casa dallo scorso 7 ottobre.
Durante un incontro pubblico organizzato dai Comuni di Conegliano e San Pietro di Feletto, è stata data voce alla famiglia, sostenuta anche dall’associazione Penelope, impegnata nel supporto dei parenti delle persone allontanate. L’obiettivo è riattivare l’attenzione istituzionale e ridare impulso a controlli e verifiche.
Lo stato di ansia aggravato dalla perdita del padre
Per i suoi cari, l’allontanamento di Matteo sarebbe legato a un forte stato di ansia, acuitosi dopo la perdita del padre avvenuta circa due anni e mezzo fa. Un dolore che, raccontano, aveva segnato profondamente il giovane.
Matteo Vendramin, laureato in Scienze e tecnologie alimentari all’Università di Udine, aveva proseguito i suoi studi con un master ottenuto a Parma, concentrandosi sul settore del caffè. Al suo rientro nella Marca, aveva intrapreso un percorso professionale all’interno di una torrefazione del Coneglianese, mostrando passione e competenza.
Il permesso lavorativo chiesto per il 7 ottobre
La mattina in cui ha fatto perdere tracce di sé aveva chiesto un permesso lavorativo, a quanto risulta, per sottoporsi a un esame diagnostico alla schiena e all’addome, una visita medica che però non ha mai effettuato. È da quel momento che tutto si è fermato e non si hanno più notizie di Matteo.
Nei primi giorni di ricerche sono state coinvolte oltre 500 persone, tra volontari e unità specializzate, in una mobilitazione che ha abbracciato sentieri, zone boschive e aree rurali. Nonostante l’impegno collettivo, nessun elemento decisivo è emerso e, dopo settimane, le attività ufficiali sono state sospese.
La famiglia, però, non si rassegna. Chiede che le ricerche vengano riprese.