“Codice Pin:occhio” incanta gli studenti di Occhiobello: tecnologia, emozioni e teatro con la compagnia Pantakin
A Occhiobello debutto per “Codice Pin:occhio” di Pantakin: un Pinocchio 2.0 tra robot, smartphone e intelligenza artificiale.


OCCHIOBELLO (RO) – Un debutto esperienziale e innovativo quello dello spettacolo “Codice Pin:occhio” della compagnia Pantakin da Venezia, che ha portato sul palco dell’Auditorium di Santa Maria Maddalena un Pinocchio 2.0, tra robotica, social network e intelligenza artificiale. L’appuntamento ha coinvolto le cinque classi prime dell’Istituto Comprensivo di Occhiobello, nella seconda data della rassegna “Il teatro siete Voi 2025 – Come nelle favole”, diretta da Irene Lissandrin, con una sezione dedicata alle scuole del Polesine.
Un teatro che parla ai giovani
L’assessore alla Cultura di Occhiobello, Marica Distasio, ha aperto la mattinata portando i saluti dell’Amministrazione e ringraziando ViviRovigo, Arteven, Regione Veneto, Provincia di Rovigo e il sindaco Irene Bononi, rivolgendo però soprattutto un messaggio ai ragazzi: «La scuola media è un passaggio importante, non sempre facile, ma va vista come un supporto alla vita: proprio come il Comune, che vi accompagna nel vostro percorso. Lo spettacolo di oggi è un benvenuto in questo nuovo ciclo».
Per Arteven, Beatrice Venturin ha ringraziato il Comune di Occhiobello e i 21 comuni partner del progetto, sottolineando il valore di un calendario ricchissimo che porta il teatro “in giro per il Polesine”.
La direttrice artistica Irene Lissandrin, prima della rappresentazione, ha coinvolto il pubblico con alcune domande sul significato del teatro, ricevendo risposte spontanee come “emozioni”, “divertimento” e “arte”, segno della partecipazione attiva dei giovani spettatori.
“Codice Pin:occhio”: tra fiaba, robot e intelligenza artificiale
Lo spettacolo di Pantakin, firmato alla regia da Emanuele Pasqualini e al testo da Marco Mattiazzo, è un viaggio contemporaneo nella fiaba di Collodi.
Sul palco, Matteo Campagnol veste i panni di un Pinocchio cresciuto, tecnologico e iperconnesso, alle prese con la scomparsa del suo robottino personale, Pinocchio 2.0, che lo condurrà in una serie di incontri simbolici tra reale e virtuale.
Sorprendente la scenografia digitale ideata da Elia Risato, dominata da un mega schermo a forma di smartphone su cui scorrono video, chat e immagini che accompagnano l’azione teatrale. Ma il vero protagonista è proprio Pinocchio 2.0, un robot funzionante, con testa tonda e naso appuntito, comandato a distanza tramite smartphone, realizzato da una startup di Alessandria fondata da Francesco Baldassare e Valeria Cagnina.
Accanto a Campagnol, la poliedrica Irene Silvestri dà vita a tutti gli altri personaggi: dalla Fatina dalle ali luminose, al Gatto e la Volpe con le loro videomaschere sinistre, fino a una Mangiafuoco versione Ted show, simbolo del potere dei media.
Non mancano incursioni nel digitale: l’Intelligenza Artificiale Cricket (Grillo) rappresentata dal pubblico in platea, l’“enigma Bluetooth” posto da Denteblu, la call con l’assistenza tecnica, il Paese dei Videobalocchi dove Lucignolo diventa un bradipo, e persino un viaggio nel Deep Web tra valute virtuali e pericoli nascosti.
Un messaggio attuale e universale
Alla fine, Pinocchio ritrova sé stesso, la propria coscienza e il valore del tempo reale: si risveglia dal sogno digitale e sceglie di rinunciare ai videogiochi per uscire a passeggiare all’aria aperta con il suo Pinocchio 2.0.
Un finale simbolico, che invita i ragazzi a riflettere sul rapporto tra tecnologia e libertà, tra connessione virtuale e vita autentica.
Il post spettacolo è stato animato da una valanga di domande da parte degli studenti, curiosi di conoscere i segreti tecnici e scenografici dello spettacolo e affascinati dalla presenza del robot sul palco.
Una rete per il teatro e la cultura nel Polesine
“Il teatro siete Voi 2025 – Come nelle favole” è un progetto ideato da Irene Lissandrin per ViviRovigo, con il sostegno di Arteven – Circuito Regionale Multidisciplinare, Mic, Regione Veneto, e con il contributo della Provincia di Rovigo tramite RetEventi e Fondazione Cariparo.
Collaborano 22 comuni del Polesine, tra cui Occhiobello, e numerosi partner privati come SiccTech, Irsap Foundation, Polaris Srl, Bvr Banca del Veneto Centrale, Baccaglini Auto, BancAdria Colli Euganei, Sustain Tech, Aics, Fita, Il Circolo di Rovigo, Borsari, Zanella, Notorious Cinema e Fatatrac Edizioni.
Un lavoro corale che dimostra come il teatro possa parlare alle nuove generazioni, offrendo esperienze educative, artistiche e sociali capaci di coniugare tradizione e innovazione.