Cavallino-Treporti, torna la guardia medica al Punto di Primo Intervento di Ca’ Savio entro ottobre
Entro ottobre 2025 torna la guardia medica al Punto di Primo Intervento di Ca’ Savio. La sindaca Nesto: “Un risultato di squadra”.


CAVALLINO-TREPORTI – Buone notizie per la sanità territoriale del litorale veneziano: entro la fine di ottobre 2025 tornerà operativo il servizio di continuità assistenziale (guardia medica) presso il Punto di Primo Intervento di Ca’ Savio.
L’annuncio ufficiale è arrivato in consiglio comunale, dove la sindaca Roberta Nesto ha dato lettura della nota firmata dal direttore generale dell’Ulss 4 Veneto Orientale, Mauro Filippi, che conferma la riattivazione del servizio.
Un risultato frutto della collaborazione tra istituzioni e volontariato
La decisione è il risultato di un percorso condiviso tra l’Azienda sanitaria, l’associazione di volontariato Croce Verde e l’amministrazione comunale, con l’obiettivo di rafforzare l’assistenza territoriale e garantire una presenza costante sul territorio anche durante i turni festivi e prefestivi.
In attesa della futura Casa della Comunità, la Croce Verde collaborerà alla gestione del servizio, mentre il medico di guardia potrà contare sul supporto del personale infermieristico già in servizio presso il PPI di Ca’ Savio.
“È un risultato concreto – ha dichiarato la sindaca Roberta Nesto – che nasce dal lavoro di squadra con l’Ulss 4 e con il volontariato locale. Da tempo chiedevamo il ripristino di un servizio fondamentale per i cittadini, e oggi possiamo dire che l’impegno ha portato a un traguardo importante.”
Un consiglio comunale dedicato alla sanità
Il tema della sanità territoriale è stato al centro della seduta consiliare dedicata interamente alla salute pubblica, durante la quale sono stati affrontati due punti distinti:
la petizione popolare sui servizi sanitari territoriali, approvata all’unanimità dal consiglio;
l’ordine del giorno proposto dalla maggioranza, approvato con i voti del gruppo Patto Civico, volto a sostenere il rafforzamento dei servizi sanitari locali e a superare la carenza di medici di base.
Nel suo intervento, la sindaca Nesto ha ricordato che “la salute è un diritto fondamentale dell’individuo e interesse della collettività”, citando l’articolo 32 della Costituzione, e ha illustrato le azioni messe in campo dal Comune:
disponibilità di spazi comunali per i nuovi medici di base;
bando esplorativo per agevolazioni abitative destinate ai professionisti della sanità;
richiesta alla Regione Veneto per il riconoscimento di Cavallino-Treporti come zona disagiata;
potenziamento del Punto di Primo Intervento di Ca’ Savio in vista della creazione del nuovo distretto sanitario 2026;
sostegno alle persone fragili e collaborazione con le associazioni del territorio.
Le tensioni in aula e la replica della sindaca
Nel corso della seduta, il Movimento cittadino che ha promosso la petizione ha annunciato l’intenzione di presentare un esposto alla Procura nei confronti del Comune e dell’Azienda sanitaria per verificare eventuali responsabilità nella gestione dei servizi sanitari.
La sindaca Roberta Nesto ha risposto con fermezza, ribadendo che “ogni cittadino ha diritto di esercitare le proprie libertà, ma le accuse devono basarsi su fatti veri e documentati”, riservandosi ogni tutela personale.
“Abbiamo sempre ascoltato tutti con attenzione – ha aggiunto –. Non sempre le risposte dipendono solo da noi, ma non ci fermiamo mai. Dietro ogni richiesta e ogni firma c’è la fiducia di una comunità che crede nella forza dell’ascoltare, del fare e del cambiare.”
Una sanità di prossimità per il territorio
Con il ripristino della guardia medica e le nuove misure di potenziamento, l’amministrazione comunale riafferma il proprio impegno a collaborare con Ulss e Regione Veneto per una sanità di prossimità, efficiente e di qualità, capace di garantire risposte tempestive ai bisogni dei cittadini e tutelare il diritto universale alla salute.
Un passo significativo, che segna una nuova fase per Cavallino-Treporti, sempre più orientata a costruire un modello di servizi sanitari territoriali vicini alle persone e radicati nella comunità.