Tragica esplosione a Castel d'Azzano: cos'è successo e chi sono i tre Carabinieri rimasti uccisi

Tragedia a Castel D’Azzano: tre Carabinieri morti e 13 feriti nell’esplosione di un casolare durante un’operazione di sgombero.

14 ottobre 2025 10:26
Tragica esplosione a Castel d'Azzano: cos'è successo e chi sono i tre Carabinieri rimasti uccisi -
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CASTEL D’AZZANO (VR) – Un’esplosione devastante ha sconvolto la quiete del paese alle prime luci del 14 ottobre 2025, causando la morte di tre Carabinieri e il ferimento di tredici persone tra Forze dell’Ordine e Vigili del fuoco. La deflagrazione è avvenuta all’interno di un casolare a due piani durante un’operazione di sgombero forzato, trasformando un intervento di routine in una tragedia senza precedenti per la comunità veronese.

L’esplosione durante l’intervento di sgombero

L’operazione, pianificata da giorni, aveva l’obiettivo di liberare un fondo agricolo occupato da tre fratelli, Franco, Dino e Maria Luisa Ramponi, tutti sulla sessantina e già noti alle Forze dell’Ordine. I tre avevano più volte minacciato di farsi esplodere per evitare lo sfratto, motivo per cui erano stati mobilitati Carabinieri dei Reparti Speciali, unità UOPI della Polizia di Stato e squadre dei Vigili del fuoco.

Secondo le prime indagini coordinate dal Procuratore Capo di Verona, Raffaele Tito, la casa era stata saturata di gas prima dell’intervento. L’apertura della porta d’ingresso avrebbe innescato la deflagrazione, facendo crollare l’intero edificio e investendo in pieno gli operatori che si trovavano davanti all’abitazione.

Le vittime e i feriti

A perdere la vita sono stati il luogotenente carica speciale Marco Piffari (56 anni), in servizio a Mestre, il brigadiere capo Valerio Daprà (56) e il carabiniere scelto Davide Bernardello (36), entrambi effettivi alle Aliquote di Primo Intervento (API) di Padova. I loro corpi sono stati rinvenuti tra le macerie dai soccorritori, uno dei quali estratto dopo oltre mezz’ora di ricerche.

I feriti, tra Carabinieri, Polizia e Vigili del fuoco, sono stati trasportati negli ospedali di Verona e provincia, alcuni con ustioni e traumi da schiacciamento.

I responsabili e gli arresti

Dei tre fratelli Ramponi, due – Maria Luisa e Dino – sono rimasti feriti e sono ora ricoverati sotto piantonamento. Il terzo, Franco Ramponi (65 anni), era fuggito subito dopo l’esplosione ma è stato rintracciato e arrestato dai Carabinieri del Nucleo Investigativo in una campagna di sua proprietà.

L’uomo non ha opposto resistenza. Secondo gli inquirenti, sarebbe stato parte attiva nella preparazione del sistema esplosivo artigianale che ha causato la strage.

Le indagini e il cordoglio istituzionale

Il Ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha espresso profondo cordoglio per la perdita dei tre militari dell’Arma, ricordando il loro impegno e il senso del dovere dimostrato nell’adempimento del servizio. Sul posto sono giunti anche il Questore di Verona Rosaria Amato, il Comandante Provinciale dei Carabinieri Claudio Papagno e il Generale Giuseppe Di Liso, comandante della Legione Veneto.

Le indagini, coordinate dalla Procura di Verona, proseguono per chiarire ogni dettaglio dell’accaduto e accertare eventuali ulteriori responsabilità. La comunità di Castel D’Azzano e l’intero Paese si stringono nel dolore per la perdita dei tre eroi dell’Arma, caduti mentre svolgevano il loro dovere al servizio dello Stato.

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