Mancano pochissime partite al termine del campionato di Serie A 2024-2025 e se da una parte si fa calda la lotta per lo Scudetto è invece bollente la sfida, dall’altro lato della classifica, tra le squadre che vogliono invece rimanere in massima serie. Ogni punto diventa fondamentale, giornata dopo giornata, ma ci sono alcune squadre che hanno deluso le aspettative dei tifosi e si trovano più in difficoltà di altre. Tra queste c’è il Venezia. La squadra lagunare prima dell’inizio della stagione non era certamente considerata una delle favorite secondo le quote sulla vittoria dello Scudetto al pari di Inter, Napoli, Milan o Juventus: era una delle formazioni quotate peggio, e non sorprende che sia stata coinvolta a pieno nella lotta per non retrocedere fin dall’inizio, con un forte rischio retrocessione. Per i Leoni Alati la salvezza ora è distante cinque punti e adesso non sono più ammessi errori se si vuole evitare il ritorno in Serie B.
L’andamento in campionato
Il Venezia è oggi costretto a rincorrere affannosamente le dirette avversarie. Prendendo in considerazione le 28 gare giocate fino a metà marzo i lagunari hanno 19 punti (a 5 punti dal Parma quartultimo), raccolti con sole 3 vittorie, 10 pareggi e avendo subito ben 15 sconfitte, con 23 gol realizzati e 42 incassati. La vittoria, inoltre, manca dal 22 dicembre 2024 quando tra le mura amiche la squadra allenata da Eusebio Di Francesco era riuscita a imporsi per 2-1 contro il Cagliari. Troppo poco raccolto, troppi errori compiuti fino a questo momento. E sicuramente anche una rosa non certo all’altezza della categoria, impoverita anche da un mercato di riparazione, come si chiamava una volta, non così incisivo che, anzi, ha visto la partenza di giocatori di spicco come Joel Pohjanpalo, ceduto al Palermo per quasi 5 milioni di euro. In entrata si segnala però l’arrivo della punta dello Slavia Praga Daniel Fila che non è riuscita ancora ancora a dimostrare il proprio valore.
Come gioca e i top e flop
Il Venezia ha certamente qualche elemento di spicco in rosa, con ottime caratteristiche. Ma nel complesso gli elementi in squadra non sembrano adatti alla categoria. Giocatori come Gaetano Oristanio, Hans Nicolussi Caviglia e Christian Gytkjaer non sono riusciti da soli a incidere come si sperava. E dalla panchina Di Francesco non è altrettanto stato in grado di incanalare le idee e le forze giuste per lottare per un obiettivo importante come la salvezza in Serie A. Da parte sua ha provato a posizionare tatticamente la squadra con un ardito 3-4-2-1 anche a fronte di un centrocampo che qualitativamente è discreto ma poco duttile, specialmente in fase di interdizione. E se non si riesce a difendere, quindi a prendere palla, è difficile anche portarsi in avanti e servire le punte. Né quegli automatismi che nel gioco di Di Francesco sono fondamentali, sono riusciti ad entrare nel gioco del Venezia. Il discorso è anche questo: se gli ordini tattici non vengono assimilati come si deve è ovvio che le prestazioni generali della squadra e dei singoli vengono meno. Per cui calciatori anche buoni tatticamente e tecnicamente hanno avuto difficoltà ad esprimersi come desideravano. Gente come Fali Candé, Michael Svoboda, Sverko Marin e Mirko Maric non sono riusciti a raggiungere una media voto pari alla sufficienza.
Il Venezia può salvarsi?
Il percorso verso la salvezza del Venezia è molto difficile. Di qui alla fine il Venezia ha quattro scontri diretti per la salvezza contro Lecce, Cagliari, Empoli e Monza ma avrà delle sfide durissime contro Napoli, Bologna, Milan, Torino, Fiorentina e all’ultima giornata anche contro la Juventus. Squadre che hanno tutte un obiettivo da inseguire e che non si risparmieranno sul campo. Un percorso difficile per i lagunari che dovranno però provarci fino alla fine per non deludere la dirigenza ma soprattutto per dimostrare ai tifosi quanto conti per loro lottare fino alla fine per il campionato più importante d’Italia.
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