JESOLO, il prestigioso evento del Jesolo Sand Nativity si prepara ad inaugurare la sua ventiduesima edizione, arricchita quest’anno da un significato ancora più profondo con l’aggiunta di una scultura in memoria di Giacomo Gobbato, il giovane jesolano tragicamente scomparso lo scorso settembre. L’opera dedicata a Gobbato rappresenterà il buon samaritano, simbolo universale di misericordia e compassione, valori che hanno contraddistinto il suo eroico gesto.
Un omaggio alla bontà e alla compassione
La scultura che verrà collocata nel cuore dello Jesolo Sand Nativity racconterà la parabola del buon samaritano, un simbolo millenario di assistenza disinteressata verso chi è in difficoltà. Un messaggio universale che ha visto Giacomo Gobbato incarnare nel settembre del 2024, quando, a Mestre, intervenne per aiutare una donna vittima di una rapina. Purtroppo, il suo gesto altruistico gli costò la vita, ucciso a coltellate da chi, anziché accettare l’aiuto, rispose con violenza.
Questo tragico evento ha profondamente segnato la comunità di Jesolo e ha evidenziato la grandezza di un gesto che, pur compiuto da un singolo individuo, rappresenta un impegno collettivo di solidarietà verso il prossimo. La scultura non sarà solo un memoriale, ma un potente messaggio di fratellanza, pace e dialogo.
Il tema ispirato all’enciclica “Fratelli tutti”
Il Jesolo Sand Nativity di quest’anno si ispira all’enciclica papale “Fratelli tutti”, che propone un mondo basato sull’inclusione e sulla solidarietà. Le 12 sculture create dai maestri scultori di sabbia affrontano proprio questi temi, offrendo un percorso artistico che invita il pubblico a riflettere su valori comuni di uguaglianza e comprensione reciproca.
Il buon samaritano, con la sua storia di generosità, è una delle figure chiave della mostra, un gesto di misericordia senza confini, perfettamente rispecchiato nella figura di Giacomo Gobbato. Questo atto di amore verso il prossimo sarà celebrato simbolicamente attraverso l’arte della sabbia, veicolo di emozioni profonde e durature.
Il processo di scolpitura e la cerimonia di apertura
Negli ultimi giorni, gli artisti hanno iniziato a lavorare sulle sculture, modellando le opere con un processo che durerà circa due settimane. La tensostruttura è già stata montata e la sabbia compattata, creando la base per un’opera che, come ogni anno, stupirà i visitatori con la sua bellezza e il suo significato.
La cerimonia ufficiale di apertura del Jesolo Sand Nativity si terrà venerdì 29 novembre, con la presenza di monsignor Giacinto-Boulos Marcuzzo, vescovo ausiliare e vicario generale emerito del Patriarcato di Gerusalemme. Un momento solenne che renderà omaggio a Giacomo Gobbato e a tutti coloro che, come lui, considerano la solidarietà un valore imprescindibile.
Un evento che unisce la comunità
Il Jesolo Sand Nativity, con le sue sculture, non è solo un evento artistico, ma un’opportunità di riflessione collettiva. Ogni anno, il presepe di sabbia diventa un punto di incontro per chi desidera vivere e condividere il messaggio di pace e solidarietà. Con la nuova scultura dedicata a Giacomo Gobbato, il percorso artistico di quest’anno aggiunge un ulteriore significato simbolico, spingendo il pubblico a riflettere sull’importanza dei gesti altruisti e sull’integrazione della misericordia nella quotidianità.
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