Sotto inchiesta della Procura di Verona ci sono 17 indagati, tra cui cinque poliziotti in servizio alle Volanti della Questura. L’indagine riguarda episodi di torture, maltrattamenti e peculato che hanno scosso la città. Ieri sono stati effettuati gli arresti dei cinque agenti e la Procura ha avanzato al gip Livia Magri la richiesta di misure interdittive, come la sospensione dal servizio o il trasferimento d’ufficio.
La reazione del questore di Verona
In relazione agli arresti, il questore di Verona, Roberto Massucci, ha espresso la sua posizione riguardo ai comportamenti contestati agli operatori di Verona. Ha dichiarato: “Non ho intenzione di trovare facili giustificazioni o attenuanti ai comportamenti contestati agli operatori di Verona: quello di cui sono convinto è la necessità che quotidianamente ogni poliziotto abbia chiara la consapevolezza del suo ruolo”. Massucci ha sottolineato l’importanza che ogni agente rappresenti lo Stato in ogni momento e agisca con onore e disciplina. Ha inoltre affermato che l’impegno suo e dei suoi collaboratori sarà quello di ricostruire un rapporto di fiducia con i cittadini lavorando in silenzio e con gentilezza.
Le parole del segretario generale del sindacato di Polizia Sap
Stefano Paoloni, segretario generale del sindacato di Polizia Sap, ha commentato i fatti, se verificati, definendoli “molto gravi e inspiegabili”. Ha sottolineato che anche se i comportamenti contestati riguardassero solo una piccolissima parte degli agenti, non possono essere tollerati e devono essere giustamente perseguiti. Paoloni ha espresso l’auspicio che non si faccia di tutta l’erba un fascio e che non si metta in discussione l’operato degli agenti che quotidianamente si sacrificano correttamente e lealmente sulle strade d’Italia, inclusa Verona.
Il supporto ai giovani agenti
Il Sap ha sottolineato che, per sopperire al vuoto creato dagli arresti dei colleghi, sono stati inviati giovani agenti a Verona. Il sindacato chiede che essi ricevano tutto il supporto e la solidarietà necessari, anche da parte della comunità veronese. In un momento delicato come questo, è fondamentale sostenere gli agenti che svolgono il loro lavoro con impegno e professionalità.
La nota del gruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Fvg
“Violenza, torture e lesioni. Queste le gravissime accuse rivolte a cinque agenti della Polizia di Verona. Sull’accaduto, però, riteniamo che prima di emettere sentenze sia necessario approfondire i fatti. Prima dobbiamo capire. E solo dopo parlare e agire di conseguenza, anche con fermezza e severità”.
Così, in una nota, il gruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Fvg nel commentare la notizia dei poliziotti arrestati ieri nell’ambito dell’indagine per tortura. “Dobbiamo sempre essere garantisti e non lasciarci prendere la mano dall’estemporaneità. Non possiamo permettere a nessuno di strumentalizzare politicamente una vicenda così delicata” si legge. Secondo i consiglieri “una cosa è certa: le forze dell’ordine sopportano quotidianamente provocazioni, offese, insulti e atti di violenza da chi, spesso proveniente da altre latitudini, mette a repentaglio l’ordine pubblico. Noi vogliamo veramente mettere in croce chi difende la comunità dai malfattori? Gli agenti delle forze dell’ordine garantiscono servizi e controlli preziosi e indispensabili per i cittadini. Quindi, le eventuali colpe di pochi non devono gettare ombre sui molti che si comportano con correttezza e senso di responsabilità”.
Il capogruppo Andrea Cabibbo e i colleghi Roberto Novelli e Michele Lobianco continuano: “Accertiamo la realtà dei fatti, valutiamo eventuali responsabilità, ma evitiamo di fare di ogni erba un fascio. Non creiamo precedenti pericolosi: se un agente ha solo la percezione di essere costantemente nel mirino, come potrà svolgere serenamente le sue mansioni? No ai processi sommari”. “Serve un quadro chiaro per accertare eventuali responsabilità e valutare i provvedimenti da prendere con consapevolezza – prosegue la nota -. Chi sbaglia, deve pagare, anche perché è grave infangare il nome delle forze dell’ordine. Ma la politica abbia la maturità di non strumentalizzare e di evitare atteggiamenti da caccia alle streghe”.
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