Operazione Foresta Rossa, smantellata banca clandestina cinese: flussi per oltre 16 milioni di euro

Trasferimenti di denaro verso la Cina: la Guardia di Finanza blocca 16 milioni di euro illeciti.

04 settembre 2025 10:04
Operazione Foresta Rossa, smantellata banca clandestina cinese: flussi per oltre 16 milioni di euro -
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VERONA – I Finanzieri del Comando Provinciale di Verona hanno portato a termine una vasta operazione di polizia economico-finanziaria denominata “Foresta Rossa”. L’attività ha condotto al sequestro preventivo di circa 250.000 euro nei confronti di due cittadini cinesi, accusati di esercizio abusivo dell’attività bancaria e finanziaria, aggravato dal carattere transnazionale del reato.

Il provvedimento, disposto dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Verona, ha colpito un sistema illecito che, secondo le indagini, movimentava ingenti somme di denaro. I Finanzieri della Compagnia di Soave hanno ricostruito l’intera rete criminale attraverso pedinamenti, intercettazioni e verifiche bancarie approfondite.

Trasferimento di denaro in Cina attraverso il "Fei Chen"

Dalle attività è emerso il ruolo centrale di un cittadino cinese soprannominato “Il Capo”, considerato l’organizzatore della raccolta abusiva del risparmio.

Il sistema prevedeva il trasferimento dei soldi verso la Cina tramite il metodo clandestino noto come “Fei Chen”, uno strumento di bonifici fiduciari non tracciabili, privo di autorizzazioni ufficiali.

La raccolta del denaro avveniva sia in contanti che tramite bonifici bancari.

Un dettaglio inquietante emerso dalle indagini riguarda l’utilizzo di un minorenne, incaricato di trasportare zainetti pieni di banconote tra i vari complici, allo scopo di non attirare l’attenzione delle autorità.

Flussi illeciti stimati in circa 16,5 milioni di euro

Secondo la Procura della Repubblica, le condotte illecite costituivano una sorta di banca clandestina al servizio della comunità cinese in Italia. Il sistema permetteva trasferimenti occulti verso la madrepatria dietro il pagamento di una commissione dell’1,5% sulle somme movimentate.

L’ammontare complessivo delle operazioni sospette è stato stimato in quasi 16,5 milioni di euro nell’arco di circa due anni e mezzo.

Le indagini hanno inoltre fatto emergere l’impiego di false fatturazioni utilizzate per dare una parvenza di legalità ai flussi di denaro. Tale espediente era volto a eludere la normativa antiriciclaggio e rendere più complesso l’accertamento delle responsabilità.

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