Venezia Lido: l’addio straziante a Elettra, la piccola vittima di un tragico incidente

VENEZIA LIDO – Commozione e palloncini hanno segnato l’ultimo saluto a Elettra Friselle, la bambina di soli 18 mesi tragicamente scomparsa dopo aver ingoiato un tappo di plastica. “La fede ci offre una prospettiva di immortalià per Elettra”, queste le parole toccanti di don Paolo Ferrazzo durante l’omelia nel funerale che si è tenuto oggi, sabato 22 giugno, alle 11, nella chiesa di San Nicolò al Lido.

Una comunità in lutto

Fuori dalla chiesa, una folla di centinaia di persone ha atteso l’arrivo del feretro per rendere omaggio alla piccola. Molti bambini presenti tenevano in mano palloncini colorati come ultimo saluto. Alcuni partecipanti hanno persino percorso a piedi il tragitto fino all’ex Ospedale al Mare, dove hanno lasciato messaggi e dediche per Elettra.

La cerimonia è stata avvolta da un silenzio profondo, interrotto solo dalle parole di un’amica della famiglia: “Elettra sarà per sempre la nostra stella cometa”. Il dolore, la rabbia e lo sgomento hanno dominato gli animi dei presenti, evidenziando l’impatto devastante di questa tragedia sulla comunità.

Dettagli della tragica vicenda

L’incidente domestico è avvenuto nella mattinata di venerdì 31 maggio. Nonostante i disperati tentativi di salvataggio, Elettra è deceduta il giorno successivo in un ospedale di Padova, dove era stata trasportata d’urgenza in elicottero.

I primi soccorsi sono stati effettuati all’ex Ospedale al Mare, dove, nonostante gli sforzi, il personale non è riuscito a liberare le vie aeree della bambina. Un medico del Suem di Treviso, giunto sul posto con un elicottero, è riuscito infine a rimuovere il tappo, permettendo temporaneamente di rianimare la piccola. Successivamente, Elettra è stata trasferita all’ospedale di Padova, ma le sue condizioni si sono irrimediabilmente aggravate fino al decesso.

Il messaggio di speranza

Don Paolo Ferrazzo ha ricordato a tutti i presenti che, nonostante il dolore umano, “la fede apre a una prospettiva differente”. Queste parole intendono offrire un barlume di speranza e consolazione alla famiglia di Elettra, sostenendo l’idea di una vita oltre la morte fisica.

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