VENEZIA – Nell’ultima settimana di maggio, una rilevazione eseguita da Confcommercio Veneto in collaborazione con Unioncamere Veneto ha indagato le tendenze dei consumi estivi, intervistando un campione rappresentativo di 600 persone, distribuite in tutte e sette le province del Veneto. Gli esiti delineano una situazione di cautela, con tratti di resilienza e speranza, nel panorama del consumo regionale durante i mesi estivi.
Intenti vacanzieri dei Veneti: un’estate all’insegna della scoperta e del relax
Il dato più eclatante dell’indagine è che due veneti su tre (circa il 64%) hanno pianificato di andare in vacanza durante l’estate. La ricerca mostra come la scelta delle destinazioni sia influenzata principalmente dalla ricerca di tranquillità e benessere, con una netta preferenza per la qualità della vita e l’ambiente salubre.
Destinazioni e tipologie di alloggio preferite
Tra i vacanzieri veneti, oltre un quarto (circa il 26%) opterà per destinazioni all’interno della regione. In contrasto, la maggior parte (circa il 66%) esplorerà destinazioni al di fuori del Veneto, e circa un terzo (33%) si avventurerà in viaggi all’estero. Le scelte di destinazione sono variegate: il 43% preferisce il mare, il 33% si dirige verso le montagne, il 14% esplora le città d’arte, e il 10% si rilassa ai laghi.
Per quanto riguarda l’alloggio, gli hotel rimangono la scelta principale (29%), seguiti dalle residenze secondarie o case di amici (22%), dai bed&breakfast (20%), e dagli appartamenti in affitto turistico (20%). Questa diversità riflette una richiesta di flessibilità e personalizzazione delle esperienze di viaggio.
Il ruolo di Internet nella prenotazione delle vacanze
Internet si conferma lo strumento dominante per la prenotazione delle vacanze, con una preferenza schiacciante del 73% tra i partecipanti all’indagine. Questo trend sottolinea l’importanza crescente delle piattaforme online nel settore turistico, spesso per la convenienza e la vastità di opzioni che offre.
Consumi estivi: tra tenuta e sfide economiche
Nonostante l’entusiasmo per le vacanze, l’inflazione pesa notevolmente sul potere d’acquisto dei consumatori veneti. Quasi tre persone su quattro (circa il 74%) programmano spese in ristorazione, sagre ed eventi enogastronomici, mentre più del 70% pianifica acquisti nel settore dell’abbigliamento, calzature e accessori. La spesa media prevista si attesta sui 266 euro per eventi e ristorazione e 234 euro per abbigliamento e accessori.
Saldi estivi e impatto sull’economia locale
I saldi estivi, previsti per iniziare il primo sabato di luglio, rappresentano una fase cruciale per il commercio locale. L’indagine rivela che la maggior parte dei consumatori spenderà all’incirca quanto l’anno scorso durante i saldi, con solo l’8% che prevede di spendere di più e più di un quarto che anticipa una diminuzione delle spese.
Il budget pro capite rimane in linea con l’anno precedente, con 229 euro destinati all’abbigliamento, 186 euro alle calzature, e 176 euro agli accessori. Questo scenario riflette un approccio cautelativo verso la spesa, dovuto all’incremento del costo della vita e alla riduzione della capacità di acquisto.
Commenti degli esperti e prospettive future
Patrizio Bertin, presidente di Confcommercio Veneto, e Antonio Santocono, presidente di Unioncamere del Veneto, hanno fornito interpretazioni ottimistiche ma prudenti. Bertin ha commentato: “I risultati dell’indagine forniscono spunti preziosi sulla condizione del commercio e le tendenze di acquisto dei veneti nei prossimi mesi.” Santocono ha aggiunto: “Ci sono segnali positivi che attenuano le preoccupazioni recenti, nonostante un contesto economico ancora fragile.”
In conclusione, la resilienza del settore turistico, combinata con le attese per i saldi estivi, potrebbe guidare una ripresa graduale nei consumi. Le famiglie venete mostrano un rinnovato interesse per la qualità e un ritorno deciso agli acquisti nei negozi fisici, evidenziando una tendenza verso il sostegno al tessuto commerciale locale.
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