La Guardia di Finanza di Verona ha recentemente eseguito un’importante operazione nel campo dell’abusivismo finanziario. Un ventisettenne veronese, attualmente residente negli Emirati Arabi Uniti, è stato posto agli arresti domiciliari, con l’accusa di aver condotto operazioni finanziarie abusive. La misura cautelare è stata emessa dal G.I.P. del Tribunale di Verona, su richiesta della Procura locale, e include anche un sequestro preventivo.
Le indagini: partenza da querele per truffa
Le indagini, guidate dalla Procura della Repubblica di Verona e condotte dal Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria locale, sono state innescate da numerose querele per truffa presentate da cittadini veronesi. Queste indagini hanno permesso di delineare il modus operandi dell’indagato, che dal 2021 promuoveva se stesso come esperto finanziario tramite i social network, attirando oltre 26 mila followers.
Promozione di investimenti in Criptovalute e NFT
L’indagato ha promosso attivamente eventi e società legate agli investimenti in criptovalute, partecipando come relatore a convegni sul tema. Attraverso queste piattaforme, proponeva e collocava abusivamente prodotti e servizi di investimento finanziario, inducendo in errore i risparmiatori con promesse di rendimenti elevati e “sicuri”.
Il profitto del reato e le Società coinvolte
Il profitto illecito stimato ammonta a oltre 500 mila euro, somma accumulata tramite le attività fraudolente. Inoltre, l’indagato promuoveva prodotti e attività di investimento legate a società italiane ed estere, alcune operanti in Italia senza le necessarie autorizzazioni.
Le azioni della Guardia di Finanza
La Guardia di Finanza, in coordinamento con la Procura, ha segnalato alla CONSOB tre piattaforme di investimento online prive delle autorizzazioni necessarie per operare nel mercato finanziario italiano. Inoltre, per prevenire ulteriori attività illecite, è stato disposto il sequestro preventivo di dispositivi elettronici dell’indagato.
Presunzione di innocenza e tutela dei risparmiatori
Si ricorda che la colpevolezza degli indagati sarà definita solo al termine del processo, con una sentenza penale irrevocabile, nel rispetto della presunzione di innocenza prevista dall’art. 27 della Costituzione. Questo caso evidenzia l’impegno della Guardia di Finanza nel tutelare i risparmiatori e contrastare le pratiche di abusivismo finanziario.
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