Scoperta associazione a delinquere a Treviso: denunciati dieci imprenditori, arrestato uno

Denunciati undici imprenditori e arrestato un promotore per una maxi truffa da 1,7 milioni su fondi pubblici a Treviso. Scoperta un’associazione a delinquere.

17 luglio 2025 08:49
Scoperta associazione a delinquere a Treviso: denunciati dieci imprenditori, arrestato uno -
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TREVISO – Le Fiamme Gialle di Treviso, coordinate dalla Procura, hanno portato alla luce un articolato sistema criminale che vede coinvolti undici imprenditori: uno è stato posto agli arresti domiciliari come promotore di una associazione a delinquere finalizzata a bancarotta fraudolenta, truffe su finanziamenti pubblici e autoriciclaggio; denunciati gli altri dieci. Nel mirino delle indagini una serie di società acquisite, svuotate degli attivi e portate intenzionalmente al fallimento, con un sistema che ha consentito di percepire illecitamente 1,7 milioni di euro di fondi pubblici, soprattutto da SIMEST S.p.a..

I finanziamenti ottenuti e la scoperta delle irregolarità

Le società coinvolte, formalmente destinate a promuovere l’internazionalizzazione delle imprese verso mercati come Kuwait e Albania, hanno simulato attività fieristiche e presentato dati di bilancio falsificati. Grazie a una minuziosa attività di analisi e incrocio dati, la Guardia di Finanza ha rilevato che nessuna delle attività finanziate era mai stata realmente eseguita: i lavoratori non si sono mai recati all’estero e i progetti comunicati erano completamente fittizi. Parte dei fondi ottenuti era destinata all’arricchimento personale dei membri del gruppo e all’acquisizione di nuove società, alimentando il meccanismo fraudolento.

Bancarotta fraudolenta e autoriciclaggio

Ulteriori approfondimenti hanno evidenziato ingenti trasferimenti di denaro tra le società della rete, spesso giustificati da contratti fittizi. Queste operazioni, condotte tra il 2020 e il 2022, hanno determinato la liquidazione giudiziale delle aziende coinvolte e la perdita del posto di lavoro per 56 dipendenti. Il promotore, pluripregiudicato, operava come amministratore di fatto e reimpiegava il denaro sottratto per acquisire ulteriori società, sempre con lo stesso schema illecito.

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