Raggirati con finti sms dalla banca: conti svuotati a decine di cittadini. Come funziona la truffa
Truffa dei falsi Carabinieri a Padova: decine di cittadini raggirati e conti svuotati con sms e telefonate. Attenzione alle nuove tecniche.


PADOVA – Truffe bancarie in aumento: nelle ultime settimane numerosi cittadini sono caduti vittima di una nuova ondata di raggiri che sfruttano la paura di vedere svuotato il conto corrente. Il metodo, sempre più sofisticato, si basa su falsi messaggi bancari e telefonate di finti Carabinieri.
Come agiscono i truffatori
Il meccanismo della truffa inizia con l’invio di un sms apparentemente proveniente da una banca o da operatori come Nexi. Il messaggio allarma la vittima comunicando un presunto bonifico sospetto e suggerisce di chiamare un numero per chiarimenti. In preda al panico, la persona si mette in contatto con un finto operatore, che inscena una situazione di emergenza attribuendo il furto a un “dipendente infedele”.
La falsa sicurezza dei Carabinieri
A questo punto, la vittima viene invitata a rivolgersi ai Carabinieri, ma il numero fornito è anch’esso falso. All’altro capo del telefono risponde una persona con accento napoletano che si spaccia per un appartenente all’Arma, confermando la necessità di mettere i soldi “al sicuro”. Subito dopo, un altro complice richiama fingendosi un investigatore impegnato nell’indagine e invita la persona a trasferire i propri risparmi su un Iban che appartiene in realtà ai truffatori.
Strategie sempre più evolute
Durante la telefonata, la vittima viene istruita a recarsi in banca mantenendo il collegamento attivo col falso Carabiniere, così da non destare sospetti e fornire ulteriori dettagli. I malviventi possono arrivare anche a clonare il telefono, intercettando tutte le chiamate in entrata, comprese quelle delle vere banche che tentano di bloccare il trasferimento.
Conseguenze e denunce
Dopo aver completato il bonifico, i truffatori spesso convincono la vittima a effettuare nuovi versamenti, con la scusa di mettere in salvo altri fondi. Solo dopo essersi recati realmente presso una stazione dei Carabinieri, molti padovani scoprono di essere stati raggirati e di avere il conto completamente svuotato, rendendo molto difficile il recupero delle somme perse.