Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Treviso hanno recentemente portato alla luce una sofisticata frode nelle sedute d’esame per il conseguimento della patente di guida categoria “B”. Nel corso di due distinte sessioni di valutazione, avvenute presso la locale Motorizzazione Civile, due candidati sono stati sorpresi dotati di smartphone, router, e auricolari senza fili sapientemente occultati tra gli indumenti. Questi dispositivi erano utilizzati per connettersi con complici esterni, capaci di visionare le domande d’esame e fornire le risposte corrette in tempo reale.
Il sospetto e l’intervento delle autorità
L’insolito comportamento dei due aspiranti alla patente, caratterizzato da un’evidente nervosità e dall’indossare felpe con cappuccio di misura eccessiva per la loro statura, ha insospettito l’esaminatore. La sua prontezza nel contattare il numero di pubblica utilità “117” ha permesso l’intervento tempestivo della Guardia di Finanza. I finanzieri, coadiuvati dai colleghi della Compagnia di Castelfranco Veneto e della Tenenza di Montebelluna, hanno prontamente identificato e fermato i due individui.
La confessione e le circostanze dell’arresto
I candidati, un uomo e una donna di nazionalità straniera, hanno ammesso il tentativo di frode, sebbene fornendo versioni discordanti e poco plausibili sulle circostanze che li hanno portati a commettere il reato. Le tecnologie nascoste sono state spontaneamente consegnate alle autorità, che hanno dovuto procedere con urgenza all’assistenza medica per rimuovere gli auricolari, causa di notevole disagio fisico per i due.
Le indagini e le conseguenze
Questo episodio di illecito tentativo di conseguimento della patente si aggiunge ad altri casi simili, evidenziando una preoccupante tendenza all’uso di metodi fraudolenti per eludere le procedure di esame. Le indagini condotte hanno portato alla denuncia dei candidati per illecito conseguimento di titoli, mentre i dispositivi utilizzati sono stati sequestrati. L’operazione rientra in un più ampio sforzo da parte delle autorità per garantire l’integrità dei processi di certificazione e tutelare i cittadini onesti.
La tutela dell’integrità delle procedure di esame
L’intervento delle Fiamme Gialle sottolinea l’importanza della vigilanza e della cooperazione tra le istituzioni per prevenire e contrastare tentativi di frode che minano la sicurezza stradale e la fiducia nel sistema di rilascio delle patenti. È fondamentale ricordare il valore dell’onestà e del merito nell’accesso a titoli abilitativi così cruciali per la vita quotidiana e professionale di molti cittadini.
La Procura della Repubblica di Treviso, autorizzando la diffusione di questa notizia, sottolinea il diritto alla cronaca e il rispetto dei diritti degli indagati, che rimangono presunti innocenti fino a sentenza definitiva.
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