Paura per la giornalista Cristina Autore: aggredita in centro a Treviso dai "maranza"
L'inviata di "Fuori dal Coro" insultata e colpita da una bottiglia di vetro mentre realizzava un servizio sulla microcriminalità


TREVISO – Cristina Autore, inviata della trasmissione televisiva Fuori dal coro in onda su Rete 4, è stata aggredita nel centro di Treviso mentre stava realizzando un servizio sulle baby gang.
L’attacco è avvenuto nel tardo pomeriggio di ieri, 6 ottobre, durante un normale servizio giornalistico che si è trasformato invece in uno spiacevole episodio di violenza gratuita.
Dagli insulti all'aggressione fisica
Secondo le prime ricostruzioni, l’inviata si trovava in centro a Treviso, in via Zorzetto, a pochi passi da piazza Borsa e dal supermercato Pam, quando si è avvicinata a un gruppo di ragazzi, tutti molto giovani e appartenenti alla seconda generazione di immigrati. L’obiettivo era raccogliere testimonianze e comprendere meglio il fenomeno della microcriminalità giovanile che preoccupa la città.
In pochi istanti, però, la situazione è degenerata. I giovani hanno reagito con insulti e urla, fino a lanciare diverse bottiglie di vetro contro la troupe televisiva.
Una di queste ha colpito Cristina Autore alla gamba sinistra, provocandole una ferita.
L'intervento dei Carabinieri e l'identificazione dei "maranza"
Sul posto sono immediatamente intervenuti i carabinieri di Treviso, che hanno identificato gli aggressori, definiti “maranza”.
La giornalista è stata trasportata al pronto soccorso del Ca’ Foncello per gli accertamenti medici. La prognosi per la ferita alla gamba è di tre giorni.
Le parole di Cristina Autore dopo l’attacco
Ancora scossa, la reporter ha raccontato quanto accaduto: «La bottigliata è stata fortissima, l’hanno lanciata da lontano mentre noi eravamo sotto al porticato vicino al Pam. Alcuni di loro avevano anche un cane e continuavano a urlare. Ci hanno tirato almeno cinque bottiglie».
La giornalista ha già annunciato di voler presentare denuncia per l’aggressione subita e ha espresso preoccupazione per il clima di ostilità crescente nei confronti di chi svolge un lavoro di inchiesta sul territorio.