In una drammatica storia che ha colpito una famiglia a Dolo, una madre di 45 anni è deceduta dopo una lunga agonia di oltre tre mesi a causa di un’infezione da virus West Nile contratta tramite la puntura di una zanzara nelle vicinanze della sua abitazione. La Procura ha aperto un fascicolo sulla morte sospetta, e un’autopsia è stata eseguita sul suo corpo devastato dalle complicazioni derivanti dall’infezione.
L’infezione e l’agonia
La donna, madre di due figlie, avrebbe contratto il virus West Nile a metà ottobre dello scorso anno, quando è stata puntata da una zanzara nelle vicinanze della sua casa in via Cavin di Sala. Subito dopo la puntura, ha sperimentato cinque giorni di febbre altissima, che hanno reso necessario il ricovero nell’ospedale di Mirano, dove è rimasta per diverse settimane. Nel corso dei mesi, l’infezione virale ha causato una serie di gravi complicazioni, tra cui un’encefalopatia e una tetraplegia, paralizzando gli arti e gran parte del corpo.
Nella seconda metà di gennaio, la paziente è stata trasferita in una struttura di assistenza residenziale a Stra, ma secondo il compagno e la famiglia, le sue condizioni non erano compatibili con questo tipo di struttura. Dopo soli cinque giorni, è stata nuovamente ricoverata in ospedale, questa volta a Dolo, dove è giunta in uno stato praticamente vegetativo e, purtroppo, è deceduta sabato scorso. Il procuratore Giorgio Gava ha disposto un’autopsia che è stata effettuata ieri per indagare sulle circostanze della sua morte.
Prima del tragico sviluppo dell’infezione da West Nile, la donna godeva di buona salute, e la famiglia ha confermato che il virus poteva essere stato contratto solo nella zona circostante alla loro casa, in quanto non aveva effettuato viaggi durante quel periodo. Tuttavia, nonostante si trattasse di un caso isolato di West Nile, non è stata avviata alcuna operazione di disinfestazione nell’area di via Cavin di Sala. Questo perché gli interventi di bonifica vengono attivati solo quando si verificano più casi nella stessa zona, il che rende il periodo dell’infezione ancora più anomalo data la presenza delle zanzare in una stagione tardiva.
L’ULSS 3
Dall’Azienda sanitaria Ulss 3 Serenissima, che ha seguito la paziente nel suo difficile percorso, affermano: “La paziente, date le sue condizioni, è stata costantemente monitorata dalle strutture sanitarie dell’Ulss 3. Dopo il suo decesso, il reparto ospedaliero dove era ricoverata ha avviato un riscontro diagnostico. La nostra Azienda sanitaria è ora disponibile per qualsiasi ulteriore verifica riguardo alle cure e all’assistenza fornite.”
Questa tragedia mette in evidenza l’importanza della prevenzione delle malattie trasmesse dalle zanzare e la necessità di monitorare attentamente i casi isolati per evitare futuri rischi per la salute pubblica. Restiamo in attesa di ulteriori sviluppi sulla vicenda e sui risultati dell’autopsia.
Rimani sempre aggiornato in tempo reale, iscriviti ai nostri canali Whatsapp e Telegram. Per segnalazioni 327 94 39 574