ARSEGO (PADOVA). Doveva essere un normale e festoso venerdì sera come tanti altri ad Arsego, un tranquillo comune situato nella provincia di Padova. Tutto si svolgeva nella cornice della tradizionale Sagra delle Cocche, una festa popolare che coinvolgeva vecchi e giovani, residenti e turisti. Sara Pellizzari, 47 anni, assieme al marito Massimo Facco e ai loro tre figli, due gemelli di 12 anni e il fratellino di 10, si trovava lì per godere di una serata in famiglia e per assistere all’esibizione di danza sportiva di uno dei gemelli.
Il malore e il caos
Nella tensostruttura affollata della sagra, l’aria era densa di allegria e di attesa. Sara e Massimo erano sulla pista da ballo, accompagnati dai loro due figli più piccoli, mentre il terzo, uno dei gemelli, si preparava per la sua esibizione. Improvvisamente, l’atmosfera si è trasformata in un incubo: Sara si è sentita male e si è seduta su una sedia vicina. Pochi minuti dopo, è crollata a terra, perdendo conoscenza.
L’intervento immediato e l’attesa angosciosa
Massimo ha immediatamente chiamato il numero di emergenza 118 mentre i figli venivano allontanati dalla scena da un volontario della Croce Rossa che fortunatamente si trovava sul posto, sebbene non fosse in servizio. Quest’ultimo ha iniziato a praticare un massaggio cardiaco su Sara, cercando disperatamente di farla riprendere, mentre i bambini erano radunati dalla responsabile della scuola di danza. Le esibizioni sono state annullate e la responsabile dell’associazione di danza ha fatto pregare tutti i presenti in un cerchio.
Il tragico epilogo in ospedale
L’ambulanza del Suem è arrivata sul luogo del malore e ha trasportato Sara all’ospedale di Camposampiero. Massimo, nel frattempo, ha lasciato i bambini alla scuola di danza e li ha raggiunti all’ospedale. Sara è stata immediatamente sottoposta a procedure di rianimazione, ma dopo cinque ore, i medici hanno dovuto arrendersi. Uno di loro ha comunicato a Massimo che Sara non ce l’avrebbe fatta, rivelando che l’arresto cardiaco era stato causato da un aneurisma cerebrale.
La mattina seguente, Massimo ha dovuto affrontare il tremendo compito di dire ai figli che la loro madre era deceduta. “Avevano la speranza che la mamma si riprendesse”, ha detto.
Il ruolo della Comunità e il futuro della famiglia
La notizia della tragedia ha scosso profondamente la comunità di Arsego. Sara era una figura ben conosciuta e amata, attiva in parrocchia e nella vita sociale del paese. Sara e Massimo avevano già affrontato una prova tremenda nel novembre del 2020, quando uno dei loro gemelli era stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico.
Ora la famiglia e la comunità cercano di venire a patti con questa perdita devastante. Massimo ha espresso il suo desiderio di focalizzarsi sul benessere dei figli e di coordinare la loro crescita con le responsabilità lavorative. Ha anche accettato di donare le cornee di Sara, un ultimo gesto di solidarietà che sembra in qualche modo simbolizzare lo spirito comunitario che ha sempre animato la coppia.
Il dolore è palpabile, ma in mezzo a tanta tristezza, emerge anche la forza di una comunità che si stringe nel dolore e nella solidarietà, pronta a sostenere la famiglia Facco in questo momento di estrema difficoltà.
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