BELLUNO – Emergenza cuccioli di capriolo: l’appello degli animalisti per evitare tragedie
Ogni anno, con l’arrivo della stagione estiva, si ripete una tragedia silenziosa nei prati di montagna: cuccioli di capriolo che, nascosti nell’erba alta, vengono feriti o uccisi dalle falciatrici agricole durante le operazioni di sfalcio.
L’appello degli animalisti: rimandare lo sfalcio salva vite
Il fenomeno, purtroppo, si verifica con allarmante regolarità e coinvolge molte zone dell’arco alpino e prealpino. Le associazioni animaliste del territorio stanno lanciando un appello accorato: posticipare lo sfalcio anche solo di due settimane può fare la differenza tra la vita e la morte per questi animali selvatici. I piccoli di capriolo, infatti, nei primi giorni di vita restano fermi, appiattiti nel prato, nascosti e immobili per non attirare predatori. Questo comportamento naturale, però, li rende invisibili ai mezzi agricoli, che falciano l’erba senza accorgersi della loro presenza.
A Belluno, una volontaria ha trovato un cucciolo con tre zampe amputate. Il suo caso è stato condiviso dai volontari del Gruppo Recupero Animali Selvatici Vicenza e ha suscitato un’ondata di indignazione e solidarietà. “È da oltre 15 anni che chiediamo di rimandare lo sfalcio”, scrivono. “Basterebbe attendere circa quindici giorni: è il tempo necessario affinché i cuccioli riescano a reggersi sulle zampe e seguire la madre”.
L’associazione sottolinea inoltre che esistono metodi per evitare queste tragedie, strumenti che possono essere facilmente adottati dagli agricoltori. Alcuni sono semplici ma efficaci, come catene appese alla parte anteriore del trattore, che muovendosi tra l’erba stimolano il cucciolo a scappare. Altri sistemi sono più tecnologici, come i rilevatori ottici e termici, già utilizzati in alcuni Paesi del nord Europa, che permettono di interrompere temporaneamente il taglio appena viene rilevata una forma di calore tra l’erba.
Soluzioni possibili per un’agricoltura più consapevole
Posticipare lo sfalcio non compromette la qualità del foraggio e può salvare decine di vite. Inoltre, oggi esistono anche reti di volontari e veterinari pronti a intervenire in caso di emergenza, ma il fattore decisivo resta la prevenzione.
Le associazioni invitano agricoltori, enti pubblici e cittadini a collaborare per creare un sistema più rispettoso della fauna selvatica.
Rimani sempre aggiornato in tempo reale, iscriviti ai nostri canali Whatsapp e Telegram. Per segnalazioni 327 94 39 574