Medico spinto a terra, immobilizzato e rapinato del Rolex: arrestato marocchino, denunciato complice rumeno

Medico rapinato e aggredito a Conegliano: fermato un 26enne marocchino e denunciato un complice rumeno.

05 novembre 2025 11:31
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CONEGLIANO (TV) – Si è chiusa con un fermo e una denuncia l’indagine dei Carabinieri di Conegliano sulla rapina del Rolex ai danni del dottor Pierpaolo Urbani, aggredito il 27 ottobre nei pressi della propria abitazione. I militari del Nucleo Operativo e Radiomobile hanno individuato e bloccato i presunti autori del colpo: un 26enne marocchino domiciliato in Spagna, con numerosi precedenti, e un 28enne rumeno residente nel Veronese.

L’aggressione al medico

Il professionista era stato assalito in pieno giorno da due uomini che, dopo averlo spinto a terra e immobilizzato, gli avevano strappato dal polso un orologio Rolex e un bracciale d’oro, fuggendo subito dopo. Un’azione violenta e fulminea che aveva destato grande allarme in città.

Le indagini dei Carabinieri

Le indagini, coordinate dalla Procura di Treviso, hanno preso avvio dall’analisi dei filmati di videosorveglianza raccolti nella zona. I militari sono riusciti a riconoscere nei fotogrammi il 26enne marocchino, ritenuto colui che aveva afferrato la vittima da dietro, trattenendola a terra, mentre il 28enne rumeno è stato identificato come il complice che aveva materialmente sottratto i preziosi.

Il fermo durante un controllo stradale

La svolta è arrivata nel pomeriggio del 3 novembre, quando i due sospettati sono stati fermati dalla Polizia Locale di Conegliano durante un controllo di routine. Poiché uno di loro risultava sprovvisto di documenti, è stato richiesto l’intervento dei Carabinieri, che, attraverso una serie di riscontri, hanno collegato entrambi alla rapina del 27 ottobre.

Gli accertamenti hanno confermato la corrispondenza tra abbigliamento e fisionomia dei fermati e le immagini registrate dalle telecamere: il marocchino indossava abiti simili a quelli dell’uomo ripreso nei video dell’aggressione, mentre il rumeno portava la stessa felpa con cappuccio e le scarpe riconducibili al secondo aggressore. Gli indumenti sono stati sequestrati come prove.

Fermo e denuncia

Conclusi gli accertamenti, il 26enne marocchino è stato posto in stato di fermo e tradotto in carcere, mentre il 28enne rumeno è stato denunciato a piede libero. Entrambi sono ora a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, che valuterà la convalida del fermo e proseguirà le indagini per chiarire tutti gli aspetti della vicenda.

Presunzione di innocenza

Come precisano i Carabinieri, per il principio della presunzione d’innocenza, la responsabilità degli indagati sarà accertata solo in seguito a sentenza definitiva di condanna.

L’operazione, coordinata dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Treviso, conferma l’efficacia delle attività investigative e la costante presenza dell’Arma nel contrasto ai reati predatori sul territorio.

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