Picchiato all'uscita da scuola, studente oggetto di un raid punitivo: si indaga per trovare gli aggressori

Studente aggredito con calci e pugni forse per un "like". Si indaga per risalire all'identità dei responsabili.

07 giugno 2025 18:23
Picchiato all'uscita da scuola, studente oggetto di un raid punitivo: si indaga per trovare gli aggressori -
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VICENZA – Un episodio di violenza ha segnato la fine dell’anno scolastico all’istituto Almerico Da Schio, dove uno studente di quinta superiore è stato vittima di un raid punitivo da parte di alcuni coetanei che lo hanno aggredito violentemente davanti all’edificio scolastico.

La vicenda, avvenuta nella tarda mattinata di ieri, 6 giugno, in via Baden Powell a Vicenza ha portato il ragazzo a essere trasportato al pronto soccorso, dopo un’aggressione che, secondo le testimonianze, è stata organizzata come una vera e propria spedizione vendicativa.

Punito per un "like"

Secondo la ricostruzione della preside Manuela Floriani, l’episodio è successo subito dopo la conclusione delle lezioni, durante il saluto finale agli studenti di quinta. Mentre i ragazzi uscivano dall’istituto, un gruppo di giovani avrebbe teso un agguato allo studente, colpendolo con calci e pugni. Nonostante l’intervento tempestivo del personale scolastico che ha portato in salvo la vittima, gli aggressori sono riusciti a fuggire prima dell’arrivo della Polizia.

L’ipotesi più accreditata dalle forze dell’ordine è che l’aggressione sia stata causata da alcuni apprezzamenti fatti dallo studente a una ragazza, coetanea e compagna di scuola, in una chat privata. Questo gesto, ritenuto offensivo da uno degli aggressori, avrebbe scatenato la reazione violenta e il coinvolgimento di altri ragazzi, probabilmente chiamati come rinforzi per il raid.

Indagini in corso per risalire ai responsabili

La Polizia sta approfondendo le dinamiche, ascoltando testimoni e analizzando le prove raccolte per ricostruire con precisione quanto accaduto.

La preside Floriani ha sottolineato come il ragazzo aggredito stia fisicamente bene, anche se rimasto scioccato dall’episodio: «Abbiamo mantenuto un contatto costante sia con lui che con la sua famiglia. È stato più lo spavento che altro».

Le autorità stanno lavorando per identificare tutti i responsabili e chiarire ogni aspetto del raid. Nel frattempo, la scuola ha ribadito il proprio impegno per garantire un ambiente sicuro e sereno per tutti gli studenti.

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