Quanto durerà il caldo in Veneto e Friuli?

Caldo intenso in Veneto e Friuli: ecco fino a quando dureranno le temperature elevate e come cambierà il meteo tra il 12 e il 22 agosto 2025.

12 agosto 2025 18:01
Quanto durerà il caldo in Veneto e Friuli? -
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L’ondata di calore che sta interessando Veneto e Friuli Venezia Giulia in questi giorni ha portato temperature vicine ai 37 gradi nelle zone di pianura e valori percepiti ancora più elevati a causa dell’umidità. Secondo gli ultimi dati forniti dai servizi meteorologici regionali, la fase più intensa è in atto e proseguirà almeno fino a venerdì 15 agosto, con picchi particolarmente significativi nella giornata di giovedì.

La situazione interessa non solo le città costiere come Venezia e Trieste, ma anche le aree interne e di pianura, dove l’afa è ancora più opprimente. L’ARPA segnala che le minime notturne restano elevate, spesso sopra i 22°C, limitando il naturale raffrescamento notturno e rendendo le notti tropicali sempre più frequenti.

Un fenomeno simile si era già verificato lo scorso anno in questo periodo, ma l’intensità attuale risulta superiore alla media stagionale. Non è un caso che sia stato emesso un avviso di allerta gialla per ondate di calore in entrambe le regioni, valido almeno fino a giovedì 14 agosto.

Come già evidenziato anche nell’analisi sulle ondate di calore in estate, l’anticiclone africano è tornato a dominare lo scenario meteorologico, bloccando l’arrivo di perturbazioni atlantiche e mantenendo condizioni di stabilità estrema.

Quanto durerà questa ondata di caldo

Le previsioni indicano che il picco del caldo sarà tra mercoledì 13 e venerdì 15 agosto, quando le temperature massime potrebbero toccare 36-37°C in pianura e superare i 33°C anche in alcune zone montane.

Dal sabato 16 agosto si attende un graduale calo termico, con massime che torneranno attorno ai 30-31°C e minime più fresche, soprattutto in montagna e nelle aree interne lontane dalla costa. Tuttavia, non si tratterà di un cambiamento radicale: per tornare a valori tipici di fine estate servirà attendere la terza decade di agosto, quando correnti più fresche atlantiche potrebbero riportare le massime sui 26-28°C.

Il ruolo dell’anticiclone africano

La causa principale di questa persistente ondata di calore è l’espansione verso l’Europa dell’anticiclone nordafricano. Questo sistema di alta pressione, proveniente dal Sahara, trasporta masse d’aria molto calda e secca in quota, che scendendo verso il suolo si comprimono e si riscaldano ulteriormente.

Nel Nordest, questa configurazione meteorologica è amplificata dall’effetto del Mar Adriatico che, riscaldato sopra la media stagionale, contribuisce ad aumentare l’umidità relativa, facendo percepire temperature ben più alte di quelle effettive.

Un meccanismo simile aveva interessato la regione anche lo scorso anno, ma con una durata più breve: quest’anno la stabilità atmosferica appare più radicata e persistente.

Impatti su salute e ambiente

Le temperature elevate per diversi giorni consecutivi possono avere ripercussioni significative sulla salute, in particolare per anziani, bambini e persone fragili. Le autorità sanitarie regionali raccomandano di:

  • Evitare l’esposizione diretta al sole nelle ore più calde (12:00 – 17:00)
  • Idratarsi costantemente, anche senza percezione di sete
  • Indossare abbigliamento leggero e traspirante
  • Prestare attenzione a chi soffre di patologie croniche

In città come Venezia, Treviso, Udine e Pordenone, la combinazione di calore e inquinanti può aumentare anche i livelli di ozono troposferico, con possibili effetti negativi sull’apparato respiratorio.

Quando arriverà la rinfrescata

Secondo le proiezioni a medio termine, tra sabato 16 e domenica 17 agosto è atteso l’arrivo di correnti più fresche dall’Europa centrale. Questo comporterà:

  • Lieve calo delle massime (31-32°C in pianura, 25°C in collina)
  • Notte più fresche, con minime tra i 18 e i 20°C nelle aree interne
  • Possibile instabilità pomeridiana sui rilievi alpini e prealpini

Tuttavia, non si parla di un vero break estivo: il caldo tornerà in forma moderata nella settimana successiva, ma con valori più tollerabili rispetto a quelli attuali.

Confronto con le ondate di calore passate

Analizzando i dati storici, si nota come negli ultimi 10 anni le ondate di calore siano diventate più frequenti e intense. Ad esempio:

  • Estate 2003: una delle più calde in assoluto, con oltre 15 giorni consecutivi sopra i 35°C
  • Estate 2019: tre ondate di calore tra giugno e agosto, ma di durata più breve
  • Estate 2022: caldo persistente da fine luglio a metà agosto, con punte di 38°C in pianura

L’estate 2025 sembra seguire un modello simile al 2019, con picchi intensi ma intervallati da fasi più fresche.

Effetti sul turismo e sulle attività all’aperto

Il caldo estremo ha impatti diretti sul turismo del Nordest. Mentre le località balneari come Jesolo, Bibione e Lignano Sabbiadoro vedono aumentare gli arrivi grazie al mare, le città d’arte e i centri storici registrano un calo di presenze nelle ore più calde.

In compenso, cresce l’interesse per mete di montagna come Cortina d’Ampezzo, Sappada, Tarvisio e le Dolomiti Friulane, dove le temperature sono più gradevoli. Un fenomeno già analizzato nel nostro approfondimento su dove rifugiarsi dal caldo.

Consigli per affrontare l’ondata di calore

  1. Pianifica le attività all’aperto al mattino presto o in serata
  2. Sfrutta ambienti climatizzati come musei, biblioteche e centri commerciali
  3. Se sei in viaggio, porta sempre acqua e un cappello a tesa larga
  4. Evita pasti troppo pesanti e preferisci frutta e verdura fresca
  5. Monitora le allerte meteo sui canali ufficiali della Protezione Civile

Prospettive per fine agosto

I modelli a lungo termine suggeriscono che la fine dell’estate 2025 sarà caratterizzata da un graduale abbassamento delle temperature, con massime che si assesteranno tra i 25 e i 28°C e notti più fresche.

Non sono escluse perturbazioni atlantiche che potrebbero portare piogge benefiche e un’ulteriore riduzione dell’afa. Tuttavia, il rischio di una nuova breve ondata di caldo entro i primi giorni di settembre resta possibile, seppur con valori inferiori rispetto a quelli di agosto.

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