L’Ospedale Villa Salus di Mestre ha presentato i risultati di un’indagine senza precedenti sulle cause dell’Infarto Miocardico Acuto, una malattia che ogni anno in Italia causa tra i 130.000 e i 150.000 decessi. Il progetto, iniziato nel 2022 sotto la guida del dott. Fausto Rigo, si avvale del sostegno di Banca Ifis e mira a ridefinire i parametri di prevenzione di questa letale patologia.
Risultati che potrebbero cambiare le linee guida di prevenzione
Il progetto “Pensiamoci Prima” ha esaminato 712 soggetti, rivelando che il 38% di essi era mal classificato secondo gli algoritmi tradizionali di rischio. Attraverso l’utilizzo di tecniche di intelligenza artificiale, lo studio ha potuto offrire un quadro più accurato dei rischi individuali, suggerendo trattamenti personalizzati. Fattori come la familiarità per cardiopatia ischemica, sedentarietà, sovrappeso e colesterolo LDL elevato emergono come cruciali nella predisposizione all’infarto.
Prevenzione su misura: la cardiologia del futuro
Il dott. Rigo sottolinea la necessità di una revisione profonda dei criteri di valutazione del rischio. L’indagine dimostra l’importanza di considerare una combinazione di fattori precedentemente sottovalutati. In particolare, viene messa in discussione l’efficacia degli ECG standard e da sforzo come strumenti di screening per soggetti asintomatici.
Un cambiamento di paradigma nella Salute Cardiovascolare
Grazie ai risultati dello studio, 126 individui sono stati diagnosticati con patologie coronariche e carotidee significative e hanno ricevuto cure tempestive. Ciò evidenzia l’impatto potenzialmente salvavita della ricerca, che propone un modello innovativo di prevenzione cardiovascolare, basato su valutazioni personalizzate e multidisciplinari.
Una nuova Speranza dal Cuore di Venezia
Il progetto “Pensiamoci Prima” non solo ha offerto una seconda chance di vita a molti partecipanti ma ha anche gettato le basi per una nuova classificazione del rischio cardiovascolare. Partendo dall’esigenza di considerare fattori quali la familiarità e il colesterolo LDL nelle linee guida di cardiologia, si apre la strada verso una prevenzione mirata e più efficace dell’infarto miocardico acuto.
Il futuro della cardiologia potrebbe essere radicalmente trasformato da questo studio, che invita a un’attenta riflessione sulle politiche sanitarie attuali e sulle strategie preventive da adottare a livello globale. Un’evoluzione che, partendo da Venezia, ha il potenziale per influenzare la cardiologia moderna a livello internazionale.
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