Stato di agitazione alla Piva Group: Fim e Fiom contro le proposte aziendali sul contratto integrativo

Fim e Fiom di Verona contro la Piva Group: scatta lo stato di agitazione per il contratto integrativo aziendale.

05 novembre 2025 16:31
Stato di agitazione alla Piva Group: Fim e Fiom contro le proposte aziendali sul contratto integrativo -
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VERONA – È scontro aperto tra Piva Group e le organizzazioni sindacali Fim e Fiom di Verona, insieme alle Rappresentanze Sindacali Unitarie (RSU), dopo il mancato accordo sul rinnovo del contratto integrativo aziendale.

Scontro sul contratto integrativo aziendale

Dopo settimane di confronto, l’azienda con sede a Roncanova di Gazzo Veronese, dove dal 2005 produce infissi, serramenti e pannelli, ha presentato una bozza di accordo che non trova condivisione da parte dei rappresentanti dei lavoratori. Secondo i sindacati, le proposte contenute nel documento risultano insufficienti e lontane dalle reali esigenze del personale, soprattutto considerando il contributo determinante dei dipendenti alla crescita del gruppo, nato dalla fusione di due realtà attive dagli anni ’80.

Il nodo del premio di presenza

Il punto più critico della trattativa riguarda i criteri per il premio di presenza, che secondo le sigle sindacali sarebbero “irraggiungibili” a causa di parametri di assenteismo eccessivamente rigidi. Le condizioni previste dall’azienda renderebbero il riconoscimento economico inaccessibile alla maggior parte dei lavoratori, penalizzando anche chi si assenta per motivi legittimi e tutelati dalla legge.

Nel dettaglio, la proposta aziendale non escluderebbe dal conteggio negativo le assenze dovute a malattie, permessi ex Legge 104, infortuni sul lavoro, maternità e paternità, donazioni di sangue o congedi per lutto.

Secondo Fim e Fiom, un sistema di premio così impostato finirebbe per disincentivare l’uso dei diritti contrattuali e di legge, trasformandosi in una misura punitiva piuttosto che in un incentivo.

Criticità anche sulla parte economica

Oltre al contestato premio di presenza, le organizzazioni sindacali giudicano insufficiente la componente economica complessiva dell’integrativo. Gli importi proposti, sostengono, non compensano l’aumento del costo della vita, né tengono conto dell’incremento dei carichi di lavoro, della flessibilità richiesta al personale e dei positivi risultati produttivi raggiunti dal gruppo grazie all’impegno dei suoi dipendenti.

Fim e Fiom: “Serve un accordo equo e redistributivo”

“Come organizzazioni sindacali, unitamente alla RSU – spiegano Fim e Fiom di Verona – ribadiamo la volontà di siglare un accordo equo, sostenibile e realmente redistributivo. Chiediamo una revisione immediata dei criteri del premio di presenza, con l’esclusione delle assenze tutelate dalla legge e dal CCNL, e un aumento della parte fissa e variabile del premio di risultato, che riconosca concretamente l’impegno dei lavoratori.”

Indetto lo stato di agitazione

Alla luce della distanza tra le parti, Fim e Fiom, in accordo con la RSU della Piva Group, hanno indetto lo stato di agitazione, annunciando la possibilità di azioni di protesta e ore di sciopero per ottenere un contratto integrativo dignitoso.

Nelle prossime ore sono previste assemblee con i lavoratori per definire le modalità di mobilitazione e valutare i passi successivi in questa vertenza che interessa una delle principali realtà produttive del territorio veronese

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