Neonato seviziato dal padre 22enne per avere sussidi: "Gli infilava le dita in bocca e gli schiacciava il petto"
Padova, un 22enne indagato per aver causato gravi danni al figlio neonato: ipotesi di violenze per ottenere benefici economici.


PADOVA – Un giovane padre è al centro di un'inchiesta giudiziaria dai contorni drammatici. L’uomo, 22 anni, è sospettato di aver procurato al figlio neonato lesioni gravissime per finalità economiche. Il procedimento si sta sviluppando nel contesto di un incidente probatorio davanti al giudice per le indagini preliminari.
Le accuse della procura
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, i maltrattamenti sarebbero iniziati poco dopo la nascita del bambino, proseguendo per mesi fino al ricovero in ospedale. La Procura contesta al padre i reati di maltrattamenti familiari e lesioni aggravate, ipotizzando che il danneggiamento fisico del piccolo fosse parte di un piano volto a ottenere aiuti statali e un risarcimento sanitario.
Il sospetto principale è che l’uomo abbia deliberatamente compromesso la salute del figlio per poi attribuirne la responsabilità ai medici, accusandoli di presunti errori clinici durante i ricoveri a Vicenza e Padova.
Le immagini delle telecamere in ospedale
Un punto di svolta nelle indagini è arrivato grazie a un sistema di videosorveglianza installato dalla polizia all’interno della stanza di degenza del neonato. Le registrazioni, effettuate in un arco di 48 ore, hanno immortalato l’uomo mentre, con fare circospetto, si avvicinava al letto del bambino compiendo gesti che i periti ritengono lesivi e volontari.
Le immagini mostrano il padre mentre infila ripetutamente le dita nella bocca del neonato e preme con forza sul torace, interrompendosi solo all'arrivo di personale sanitario o visitatori. È stato bloccato in flagranza dagli agenti della squadra mobile, che lo tenevano sotto osservazione da giorni.
Risvolti giudiziari e la situazione della famiglia
Attualmente il 22enne è stato sottoposto al divieto di dimora in Veneto, in attesa della chiusura delle indagini, che potrebbe portare a una richiesta di rinvio a giudizio. La madre del piccolo, insieme ai due figli, è stata trasferita in una struttura protetta.
Le lesioni subite dal bambino, secondo i medici, sono state così gravi da rendere necessaria l’amputazione della lingua, conseguenza estrema che ha segnato in modo irreversibile la salute del neonato.
La versione dell'indagato
Durante l’incidente probatorio, il 22enne ha cercato di fornire una propria ricostruzione dei fatti, sostenendo che il bambino soffrisse di frequenti crisi respiratorie e perdite di sangue dalla bocca. Secondo quanto riferito, avrebbe agito nel tentativo di prestare aiuto al figlio, seguendo – a suo dire – indicazioni ricevute in ambito medico. Una tesi che non ha convinto i consulenti tecnici nominati dalla Procura, i quali hanno escluso la natura accidentale o terapeutica dei gesti documentati dalle registrazioni.