Proseguono, dopo l’impatto negativo del biennio pandemico, i segnali di incertezza per l’economia padovana. In tre anni e mezzo il territorio ha visto sparire 1.300 imprese, mentre sono più di 1.100 le imprese artigiane (il 4,7% del totale) che si sono dovute arrendere alla crisi dal dicembre 2019 ad oggi. Le notizie sono invece positive sul fronte dell’export, che ha fatto segnare un +32%, pari a 3,4 miliardi di euro di valore assoluto. Segnali preoccupanti soprattutto in vista dell’autunno, con tutte le incertezze legate al sensibile aumento dei prezzi e alle turbolenze internazionali che non accennano a placarsi. Segnali che confermano però la resilienza di quanti sono riusciti a resistere al periodo di crisi, con le aziende più strutturate capaci di rafforzarsi e proiettarsi verso i mercati esteri.
È questo il quadro che emerge dall’ultimo Osservatorio Economia e Territorio di CNA Veneto, realizzato elaborando dati Movimprese e gli ultimi dati ISTAT disponibili e mettendoli a confronto con quelli del 2019, prima dello scoppio della pandemia.
«Quelli che abbiamo sotto gli occhi sono dati in chiaroscuro. Tuttavia la perdita di tante imprese è un segnale preoccupante, che non va sottovalutato, e di cui troviamo purtroppo conferma nelle segnalazioni dei nostri associati» commenta Luca Montagnin, presidente di CNA Padova e Rovigo. «Dobbiamo evitare a tutti i costi che in autunno si arrivi ad una ulteriore frenata degli indicatori economici: per questo ci attendiamo dalle istituzioni provvedimenti celeri che sostengano le imprese che vogliono investire, crescere, innovare. Serve un’attenzione particolare sul comparto edilizio e un riassetto efficace degli incentivi per la transizione ecologica degli edifici. Purtroppo ci sono segnali di difficoltà: l’artigianato perde numeri importanti, sono a rischio competenze e professionalità preziose per tutto il tessuto produttivo padovano».
I dati dell’Osservatorio Economia e Territorio
In provincia di Padova nel giugno 2023 risultano attive 85.440 imprese, considerando tutte le tipologie. Il trend rispetto al dicembre 2019 vede la perdita di 1.308 imprese, pari all’1,5%. Un dato leggermente positivo rispetto al primo trimestre 2023, quando si era perso l’1,6% di imprese. Nella classifica delle province venete Padova si posiziona al penultimo posto per perdita di imprese in assoluto prima di Rovigo (-5,7%), alla pari con Belluno (-1,5%) e dopo Vicenza (-1,3%), Verona (-0,8%), Venezia (-0,4%) e Treviso (+0,6%).
Per quanto riguarda le imprese artigiane padovane il numero nel giugno 2023 è di 23.873 (il numero più alto in termini assoluti tra le province venete), con un saldo negativo di -1.169 imprese rispetto a fine 2019 (-4,7%). Dati meno negativi per le altre province, con Verona a -3,7% e Vicenza a -3,2%, mentre colpisce il dato di Rovigo, che ha perso oltre il 10,2% delle imprese artigiane in tre anni.
Positivi invece i dati relativi all’export padovano: nel primo trimestre 2023 le vendite all’estero valgono 3,4 miliardi di euro (al quarto posto in valori assoluti tra le province venete), con una crescita di 824 milioni rispetto al 2019 (+32%). A fare meglio di Padova sono Venezia (+51%), Verona (+35%), Belluno (+34%) e Vicenza (+33%).
Per maggiori informazioni: cnapadova.it
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